20 aprile 2024
Aggiornato 14:00

Datore lavoro la «mobbizza» e le fa sequestrare il cane

La portiera d'albergo: «Sto male per me e per Holly»

ROMA - Denuncia di esser stata 'mobbizzata' e comunque è stata indagata e privata, per legge, della cagnetta che il datore di lavoro le aveva donato. Protagonista e vittima della vicenda è Caterina, 41 anni, addetta amministrativa di un grande albergo del centro storico della Capitale, ma che da alcuni mesi è in malattia per un esaurimento nervoso e attende «con terrore» il ritorno in attività «sotto la stessa principale». Eppure la storia di sfruttamento dell'impiegata sembrava finita nel novembre scorso, quando la titolare dell'impresa, dopo aver mandato via diversi dipendenti, regala alla sua sottoposta una bassotta tedesca. «Mi disse che non sapeva che farsene e che siccome io avevo, ed ho, altri due cani, non ci sarebbe stato problema a gestirne uno in più».

Il «clima di dialogo» però si interrompe a febbraio, quando Caterina per un «attacco di panico» chiede alcuni giorni di malattia. Da quel momento, secondo la ricostruzione che la stessa concierge fa, cominciano i problemi. Ed alla fine il datore di lavoro la denuncia alla Procura di Roma. Il gip, su richiesta dell'ufficio dell'accusa, dispone il sequestro del cane e l'affido alla proprietaria. E così solerti agenti di polizia il 4 maggio scorso prelevano dall'abitazione di Caterina, la bassottina Holly. «L'hanno fatta scendere per le scale, sono stati cattivi - spiega Caterina - e nessuno ha voluto sentire ragioni». Il tribunale del riesame, poi, nei giorni scorsi ha respinto il ricorso presentato dal difensore della donna, l'avvocato Stefano Caroti.

Il penalista ha spiegato: «Attendiamo che gli inquirenti svolgano con tranquillità i loro accertamenti. Ho fiducia nella giustizia». La sua assistita aggiunge: «Sono stata sottoposta ad una serie di atti e comportamenti, da parte della mia titolare, denigratori ed ostili nonché pretestuosi, che nel corso del tempo hanno avuto un unico effetto: intaccare gravemente il mio equilibrio e la mia salute fisica e psichica. In questi anni sono dimagrita 10 chili. Ho avuto un esaurimento nervoso. La titolare dell'impresa dove lavoro, ha svilito la mia professionalità, menomato la fiducia e la stima in me stessa, costringendomi a sospendere l'attività lavorativa perché affetta da stati d'ansia e depressione accompagnati da irrefrenabili crisi di pianto, per i quali ho dovuto far ricorso a cure e a sedute di psicoterapia».

La vertenza davanti all'ufficio provinciale del lavoro per la denuncia di mobbing intanto va avanti. Secondo quanto riferito da Caterina, con l'assistenza di un legale specializzato in diritto del lavoro, in più occasioni il datore di lavoro, senza giustificata ragione, le ha fatto saltare le ferie, cambiato diverse volte mansione e ogni volta l'ha dequalificata. A supporto della proprietà di Holly, secondo quanto si è appreso, è stato prodotta la fattura d'acquisto e una fotografia che ritrae la bassotta insieme con la datrice di lavoro di Caterina.

Il pensiero dell'impiegata è però tutto per quella che considera la «sua» cagnetta. «Potrebbe esser sola e senza affetto. In un ambiente estraneo, magari a dormire nella stessa cassetta della frutta nella quale giaceva. Al pensiero che non mangia più i suoi cibi preferiti ed al trauma subito, vengo assalita da un grave stato di angoscia, ma anche da una grande determinazione nel combattere questa ingiustizia».