6 maggio 2024
Aggiornato 14:30
CIA: un prezzo alla stalla più remunerativo e costi «tagliati»

Latte: subito interventi urgenti a sostegno degli allevatori

Accordo di filiera per rilanciare la competitività delle imprese

ROMA - Un programma di impegni urgenti anticipatore del Piano di settore lattiero-caseario; un accordo della filiera per rilanciarne la competitività e per garantire, anche attraverso prezzi adeguati, una equa ripartizione del valore aggiunto; interventi a sostegno degli allevatori, che vivono una situazione drammatica con il prezzo del latte alla stalla (pari a 0,31-0,34 euro al litro) e dei formaggi addirittura inferiore a quello del 1995, mentre i costi di produzione per le imprese zootecniche sono cresciuti di oltre il 70 per cento. E’ quanto sollecita la Cia-Confederazione italiana agricoltori in un documento inviato a ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Un documento articolato nel quale la Cia ribadisce l’esigenza di interventi nei confronti del mercato per il rialzo delle quotazioni del latte. Per questa ragione, la Commissione Ue, superando gli errori di lettura della situazione di mercato, oltre ad attivare gli aiuti previsti dall’art. 4 del regolamento 72/09, deve riattivare le possibilità di ammasso dei formaggi, stoccaggio del burro, le restituzioni all’export ed i premi per la stagionatura per i formaggi, quali ammortizzatori utili a promuovere equilibrio nelle quotazioni sui mercati mondiali.

Da parte loro, le istituzioni nazionali devono monitorare i flussi di importazioni per la verifica delle caratteristiche merceologiche e le corrette destinazioni del latte e dei prelavorati. Inoltre, è indispensabile sostenere le esportazioni di produzioni lattiero-casearie, promuovendo la capacità delle imprese a confrontarsi sui mercati mondiali e promuovendo la qualità e la sicurezza delle nostre produzioni tipiche e di qualità. In particolare è necessario coordinare l’attività degli enti che si occupano di promozione integrata sull’export dei prodotti Dop.
A sua volta, il ministero si deve attivare per consentire l’autogoverno da parte dei Consorzi di tutela delle Dop, anche introducendo modifiche normative quali l’obbligatorietà dell’adesione ai Consorzi stessi.

Per la Cia è anche fondamentale garantire una liquidità finanziaria alle strutture cooperative produttrici di formaggio (proprio per evitare in questa fase l’immissione nel circuito commerciale di forme in esubero) e aprire un tavolo di confronto della filiera con il settore della distribuzione commerciale (Gdo) per definire una strategia comune per la difesa delle produzioni di qualità italiane (latte fresco di alta qualità e formaggi Dop) e per l’indicazione in etichetta della provenienza della materia prima. In tale contesto, va prevista una regolamentazione per evitare che le promozioni e le vendite sottocosto determinino fittiziamente e stabilmente il valore del prodotto.
Un altro fronte sul quale operare -si legge nel documento della Cia- è quello relativo agli interventi a favore degli allevatori. La crisi del comparto lattiero-caseario impone, pertanto, un’azione congiunta delle istituzioni a livello nazionale, regionale e comunitario per concentrare sulle imprese le risorse già destinate al settore e quelle nuove necessarie, a fronte dell’aggravamento della crisi.

Nello stesso tempo è necessario facilitare l’accesso al credito per gli allevatori, riconfermando la fiducia al comparto da parte delle banche, tramite l’attivazione di interventi di garanzia sussidiaria (Consorzi Fidi e Ismea) e di credito agevolato che permettano agli operatori di contrattare la ristrutturazione del credito e ulteriori agevolazioni creditizie con gli istituti bancari.

Secondo la Cia, vanno anche previsti interventi straordinari per la riduzione dei costi di produzione delle aziende zootecniche da latte. Interventi che possono garantire la dilazione del pagamento dei contributi assistenziali, previdenziali e dell’Iva a favore delle aziende del settore, prevedendo anche strumenti di rateizzazione, l’attivazione di ammortizzatori sociali e l’attenuazione degli oneri legati agli adeguamenti alle normative ambientali ed igienico-sanitarie
Nel documento la Cia sottolinea l’esigenza di dare regole ad un mercato penalizzante per gli allevatori, ma anche fonte di concorrenza tra le aziende industriali che hanno relazioni corrette con la produzione nazionale e gli altri. Per questa ragione viene auspicato che dal confronto in atto possano nascere occasioni per giungere a concreti accordi sul prezzo del latte alla stalla, a partire dalla rapida definizione di un prezzo «condiviso» per un periodo definito in grado di dare un quadro minimo di riferimento per il comparto.

Infine, la Cia propone una revisione del sistema di rilevamento dei prezzi di mercato (commissioni prezzi presso le Camere di commercio) e la costruzione di sinergie con gli accordi interprofessionali.