PAC, CIA: proposta del Ministero su art. 68 resta insoddisfacente
«Meglio restituire gli aiuti già trattenuti agli agricoltori»
ROMA - La nuova proposta del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali sull’art. 68, previsto dall’ultima riforma della Pac (Health check), presenta miglioramenti, peraltro limitati solo ad alcuni settori, che non cambiano nella sostanza l’ipotesi iniziale. Quindi, il giudizio complessivo resta fortemente insoddisfacente.
A questo punto è preferibile non disperdere risorse e procedere alla restituzione degli importi degli aiuti, precedentemente trattenuti agli agricoltori. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori in seguito a quanto scaturito dalla riunione al ministero.
E’ negativo, in particolare, il fatto -afferma la Cia- che nella proposta del ministro non ci sia più un intervento mirato per il grano duro, ma questo settore è stato inserito in misure agroambientali che, oltretutto, riguardano solo alcune regioni e che potrebbe dare luogo a problemi nell’ assegnazione dei premi.
Permane, inoltre, una frammentazione degli interventi con disequilibri fra i settori produttivi.
La Cia ribadisce che gli obiettivi prioritari da perseguire nelle scelte relative all’art. 68 devono essere indirizzati al sostegno e alla valorizzazione della qualità nelle sue varie articolazioni, ad incentivare l’organizzazione e la concentrazione del prodotto, al rafforzamento delle logiche di filiera. Ciò comporta una forte selezione nelle scelte ed un’adeguata concentrazione delle risorse per renderle efficaci. Tuttavia, non sembra, ad oggi, che le proposte del ministero vadano in questa direzione.
- 02/11/2018 Conte a Tunisi e i 165 mln per progetti di cooperazione con la Tunisia che non piacciono agli agricoltori italiani
- 02/11/2018 Terra gratis al terzo figlio, come funziona (e perché è diversa da quella del governo Renzi e Gentiloni)
- 23/10/2017 Glifosato, domani il voto deciso all'Europarlamento. La Coalizione manda una lettera ai parlamentare italiani
- 16/10/2017 Agli agricoltori italiani solo 15 centesimi su 100: così fanno la fame grazie ai «poteri forti»