12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Forum internazionale di Coldiretti a Bruxelles

Agricoltura italiana: fondamentale la difesa della qualità e della tipicità

Il direttore di Coldiretti Mantova Giovanni Benedetti sottolinea l’esigenza «di mettere in trasparenza le produzioni secondo la loro origine»

BRUXELLES - Questa mattina, martedì 26 marzo, il forum internazionale organizzato da Coldiretti e studio Ambrosetti a Bruxelles ha analizzato come cambiano i consumi alimentari. Il nostro paese detiene la leadership europea nella qualità e nella sicurezza alimentare. «Coildiretti – afferma il direttore provinciale Giovanni Bendetti, che ha partecipato ai lavori di Bruxelles – sta conducendo una battaglia per la trasparenza su tutti i prodotti alimentari per aiutare i cittadini a fare scelte consapevoli».

Al forum sono intervenuti, tra gli altri, il commissario europeo Mariann Fischer Boel ed il ministro italiano Luca Zaia. Le conclusioni sono state tratte nel pomeriggio dal presidente della Coldiretti nazionale Sergio Marini.

Coldiretti denuncia che «i prezzi alimentari al consumo in Europa sono in media cinque volte più alti di quelli alla produzione ma la situazione si aggrava in Italia che è l’unico paese dove si è registrato nel 2009 un aumento dei prezzi per latte e formaggi nonostante il crollo delle quotazioni alla stalla.

«Addirittura scandaloso - continua la Coldiretti – è l’andamento rilevato per i prezzi al consumo di pane e pasta che in Italia sono aumentati in media il doppio (+ 5,1 per cento), rispetto a Germania (+ 2,1 per cento), Francia (+ 2,6 per cento) e Spagna (+2,8 per cento) nonostante il crollo omogeneo nei diversi paesi dei prezzi del grano.

«Nel giro di un anno, il prezzo del latte alla stalla – sottolinea il direttore Benedetti – in Italia é crollato del 30 per cento, da circa 40 centesimi al litro del 2008 a meno di 30 centesimi di oggi, senza effetti sugli scaffali dei negozi. La moltiplicazione dei prezzi dalla stalla alla tavola colpisce nello stesso tempo i consumatori, costretti a contenere gli acquisti, e gli allevatori costretti a chiudere le stalle perché non riescono più a coprire i costi di produzione. Ma la crisi coinvolge anche altri prodotti dell’agroalimentare, mentre l’aumento medio al consumo è stato idel 3,2 per cento».