29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Si è chiusa a Portonovo la III Conferenza Internazionale IOMAC 2009

Le analisi sulle strutture edilizie sottoposte a sollecitazione

Tra gli oltre cento ricercatori e ingeneri anche i massimi esperti in materia, gli inglesi Ewins e Brownjhon

ANCONA - Si è conclusa oggi a Portonovo, presso l’Hotel La Fonte, la conferenza internazionale IOMAC 2009. Dopo due edizioni svoltesi a Copenaghen, per il terzo appuntamento il Comitato Internazionale di Analisi Vibrazionale Operativa ha scelto la baia di Portonovo per ospitare per tre giorni oltre cento ricercatori e ingeneri provenienti da tutto il mondo che lavorano nel settore dell’Analisi Modale Sperimentale. Quelle tecniche cioè che permettono di ricavare informazioni sul comportamento dinamico di una struttura. Il tema riguardava la caratterizzazione dinamica sperimentale di strutture tipiche dell’ingegneria civile, meccanica, aeronautica al fine di formulare modelli numerici predittivi, da utilizzarsi a tutti i fini progettuali.

Una conferenza programmata dalla Politecnica delle Marche molti mesi fa ma che dopo gli eventi sismici de L’Aquila si è proposta con drammatica attualità: si è parlato, infatti, dell’analisi dei modi di vibrazione delle strutture sotto sollecitazione anche con due dei massimi esperti in materia, il professori David J. Ewins, decano dell’Imperial College di Londra e James Brownjhon della Sheffield University, esperto di ingegneria delle vibrazioni e in particolare degli effetti di un terremoto nelle opere di ingegneria civile.

E tra agli altri organizzatori, figurano proprio l’Università dell’Aquila, oltre al Politecnico di Milano e la Aalborg University di Danimarca. Naturali i collegamenti tematici con il comportamento degli edifici aquilani durante il recente sisma. E ieri il professor Francesco Benedettini, tra i coordinatori della Conferenza IOMAC e docente di Dinamica strutturale all’Ateneo aquilano, ha tenuto una relazione sul fenomeno sismico, sia dal punto di vista dell’intensità sviluppata, della storia dei terremoti aquilani, del meccanismo di faglia e di 40 casi di modelli comportamentali degli edifici. Edifici che come in ogni eventi sismico sono stati danneggiati più gravemente ai primi piani, poichè subiscono una pressione incrementale sommata proporzionalmente al numero di piani dell’edificio stesso, mentre in quelli più alti, pur avendo un maggior spostamento, non si sommano gli effetti della forza sviluppata.

Benedettini ha anche ringraziato le Marche per il contributo che stanno offrendo all’Abruzzo e per i tanti esperti e tecnici che stanno collaborando alle verifiche e ai sopralluoghi negli edifici danneggiati.
Nelle pause dai lavori del seminario i cento esperti stranieri e italiani hanno potuto soffermarsi anche sulle attrattive turistiche delle Marche, grazie alle guide e al ricco materiale informativo fornito a tutti partecipanti dall’assessorato regionale al Turismo.