19 aprile 2024
Aggiornato 22:00

Frutta e verdure più sane: in 2 casi su 3 zero residui

I controlli ufficiali assicurano: «La tavola italiana è sicura»

ROMA - Il cibo sulle tavole italiane è sicuro e frutta e verdura sono sempre più sane, lo assicura l'esito dei controlli ufficiali presentati s Roma al convegno organizzato dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e dal Consiglio nazionale dei chimici, che rivelano: in due casi su tre, 66,7%, i campioni sono risultati del tutto privi di residui dei rimedi utilizzati per proteggere e curare le piante. Degli altri casi, soltanto l'1,1% è risultato irregolare, mentre il restante 32,2 % rientra comunque nei limiti di legge. In totale sono stati analizzati 6.845 campioni di ortofrutticoli, 3656 frutti e 3189 ortaggi.

La relazione redatta dalla Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero del Lavoro, della Salute e Politiche sociali tranquillizza così gli italiani sulla salubrità dei prodotti ortofrutticoli, ed è stata presentata oggi a Roma presso l'Auditorium Biagio D'Alba nel corso del convegno «La tutela dell'ambiente: garanzia della salubrità e sicurezza del nostro cibo«.

Dallo studio presentato dal ministero della Salute - hanno spiegato gli esperti - si desume che, usando le normali cautele igieniche - lavare bene frutta e verdura - i rischi per i consumatori, relativamente alle sostanze ricercate, sono veramente bassi, soprattutto per quei tipi di frutta, come agrumi, banane, frutta secca, che devono essere sbucciate «in ogni caso» prima del consumo.«

«Occorre fare un ulteriore sforzo di formazione verso gli operatori dell'agricoltura» - dichiara il prof. Armando Zingales, Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici - «per aiutarli a scegliere i prodotti e le tecniche di trattamento più efficaci per garantire la produzione, senza comprometterne la genuinità. In particolare devono essere rispettati i tempi che devono intercorrere tra l'ultimo trattamento e la raccolta.«

Confrontando i dati del 2007 con quelli degli anni precedenti, risulta evidente come la percentuale di irregolarità negli ortofrutticoli abbia subito un progressivo decremento, passando dal 2,3% del 1995 al 1,1% del 2007. Un risultato positivo dovuto ai controlli e alla revisione costante in senso restrittivo operata dal ministero sulle sostanze ammesse. E Non ultima anche la crescente consapevolezza degli operatori agricoli nell'impiego di fitofarmaci.

Così la conclusione è rassicurante: i residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano comunque una percentuale molto modesta rispetto alle dosi giornaliere accettabili delle singole sostanze attive e molto al di sotto del livello di guardia. I consumatori che seguono una dieta variata (evitando effetti di accumulo), attenendosi alle normali pratiche igieniche possono stare tranquilli.