Burocrazia: ogni italiano “perde” 190 ore all’anno tra file e uffici
Uno studio del Patronato Inac della Cia evidenzia il peso eccessivo del disbrigo pratiche nel nostro Paese
ROMA - Pagamenti vari, pensioni, dichiarazioni dei redditi, Isee, previdenza, tutela del lavoro e molto altro. Per orientarsi e portare a compimento queste pratiche, ogni italiano trascorre circa 190 ore all’anno tra file, attese e lunghi pellegrinaggi negli uffici. Il dato quasi raddoppia se il disbrigo degli iter burocratici spetta ad un cittadino extracomunitario che vive nel nostro Paese. Ad evidenziare questo dato singolare è il Patronato Inac-Istituto nazionale assistenza cittadini della Cia, che sta ultimando uno studio sui comportamenti degli italiani, in particolare sui pensionati, rispetto agli adempimenti burocratico-amministrativi.
Tra le curiosità segnalate dall’Inac c’è la percentuale di chi non conosce il ruolo e i servizi offerti dai patronati (circa il 73 per cento degli italiani e il 95 per cento degli stranieri che vivono nel nostro Paese), e la percentuale degli «ignoranti» su leggi e norme pensionistiche, previdenziali e assistenziali (59 per cento). Il «passaparola» rimane, per affidare il disbrigo delle pratiche, il metodo più adottato dai cittadini (65 per cento).
Tra un informato e un «novizio» della pratica c’è una differenza abissale in termini di ore buttate. In questo contesto l’Inac scende in Piazza sotto lo slogan «C’è differenza tra sapere e non sapere: fare domande, avere risposte» il prossimo 9 maggio sarà presente nelle strade di tutte le province italiane, con gazebo informativi e personale qualificato che rimarrà l’intera giornata a dare spiegazioni ai passanti su pensioni, sicurezza sul lavoro e molto altro. Nell’era di internet dove molta burocrazia potrebbe essere alleggerita dal «fai da te» -spiegano dall’Inac- bisogna invece confrontarsi con una realtà italiana che è di circa 60 milioni di cittadini, un terzo dei quali pensionati (con una percentuale altissima sopra i 65 anni di età). In sostanza, ad oggi, almeno 6 italiani su 10 non usano internet.
I servizi on-line sono così vanificati. Il ruolo dei patronati per i servizi alle persone assume, quindi, un ruolo fondamentale per molti anziani, per gli extracomunitari, gli stranieri, e non solo.
Negli ultimi anni, ad esempio -segnala l’Inac- è esponenziale il dato che riguarda il numero di badanti e collaboratrici domestiche, così come le pratiche che riguardano la loro regolarizzazione.
Il 9 maggio prossimo a Roma il gazebo Inac sarà ubicato nello storico rione Testaccio, in piazza Santa Maria Liberatrice, a partire dalle ore 9.00.
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