28 agosto 2025
Aggiornato 04:30

Scuola, Gelmini annuncia tagli più lievi. Cisl: maschera realtà

Per leader Cisl pensionamenti non c'entrano: operazione illogica

ROMA - Il Ministero dell'Istruzione annuncia tagli più lievi agli organici della scuola, ma i sindacati non ci stanno e accusano il ministro di «mascherare la realtà». E' duro il commento di Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola, a proposito delle dichiarazioni rese oggi da Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, durante un'audizione in Commissione Istruzione al Senato. Se per il ministro l'alto numero di pensionamenti e l'assunzione di 20.000 precari della scuola attenuerà i tagli organici, secondo il leader della Cisl di categoria le cancellazioni dei posti «ci sono e sono pesanti, certificati nei provvedimenti ministeriali». Oggi la Gelmini, in audizione al Senato, ha annunciato che a fronte della prevista manovra di riduzione dell'organico di circa 45 mila docenti «le cifre saranno ridimensionate perché ci sono molte richieste di pensionamento quindi la riduzione dovrebbe scendere a poco più di 30 mila. Lo stesso dicasi per il personale non docente: era previsto un taglio di 12 mila persone in organico, ora i tagli effettivi saranno 6 mila».

Per Scrima le parole del ministro «lasciano esterrefatti perché vogliono negare l'evidenza: spacciare i pensionamenti come se fossero una riduzione dei tagli è un'operazione del tutto priva di logica, un maldestro tentativo di mascherare la realtà dei fatti».

Il sindacalista sostiene che l'assunzione di 20.000 docenti ed Ata, peraltro ancora al vaglio del ministero dell'Economia, on inciderà quindi più di tanto sul piano di razionalizzazione deciso da governo e Miur: «Se l'alto numero di pensionamenti potrà limitare le situazioni di esubero del personale - ha sottolineato - resta del tutto intero il disagio che le scuole dovranno sopportare a causa dei posti che verranno soppressi».

Durante l'audizione il ministro Gelmini aveva detto che i tagli sono sì «dolorosi ma indispensabili per reinvestire nella qualità» quantificando in 2 miliardi di euro i risparmi che ne deriveranno. «E' un lavoro indispensabile - ha continuato il ministro - che va condiviso con un'assunzione di responsabilità nei vari ruoli e livelli, evitando allarmismi e polemiche fuori luogo». La 'razionalizzazione' delle spese permetterà anche, per il responsabile del Miur, di rendere possibile in molti casi la soddisfazione della richiesta delle 30 ore da parte delle famiglie nella scuola primaria essendo il monte ore complessivo disponibile «superiore al fabbisogno».

Secca la replica di Scrima: «Sul`tempo pieno', il ministro non deve far altro che confermare gli impegni assunti di soddisfare tutte le richieste delle famiglie, nel rispetto della tanto invocata libertà di scelta. Scelta che ha confermato la qualità dell'offerta formativa della scuola primaria senza alcun bisogno di suggerimenti o informazioni distorte'».