20 aprile 2024
Aggiornato 01:30

Obbligazionisti Alitalia verso azione legale contro il Tesoro

Assemblea deserta per la determinante assenza del Tesoro

Gli obbligazionisti di Alitalia non si rassegnano e annunciano l'intenzione di ricorrere alle vie legali contro il Tesoro per protestare contro la norma che prevede un rimborso non superiore al 32% per i possessori dei cosiddetti Mengozzi bond. Lo ha dichiarato ieri l'amministratore delegato di Anima Sgr, Alberto Foà nel corso dell'assemblea che si è riunita oggi in terza convocazione. Un'assemblea, presieduta dal rappresentante comune degli obbligazionisti, Gianfranco Graziadei che si è trasformata in una riunione informale poiché il quorum per deliberare, fissato al 20%, non è stato raggiunto per la determinante assenza del Tesoro che detiene il 62% delle obbligazioni pari a circa 443 milioni sui 715 milioni totali: erano presenti solo il 6,34% degli obbligazionisti. L'assemblea, convocata dal rappresentante comune, l`avvocato Gianfranco Graziadei su sollecitazione di Anima, la società di gestione del risparmio della Banca popolare di Milano.

Senza cambiamenti, al momento difficili da intravedere, nella vicenda delle obbligazioni Alitalia la parola rischia quindi di passare in mano agli avvocati. «Vogliamo intentare causa al Tesoro - ha detto Foà - perchè ha diretto e coordinato la società Alitalia non con il fine di soddisfare gli azionisti e i creditori ma con un fine, pur nobile, di natura pubblica e politica che non ha nulla a che vedere con la natura privatistica della società».

Secondo Foà, il comportamento del Tesoro, «crea un procedente pericoloso e viola l'articolo 2497 del Codice civile. Dal 2002 - ha ricordato - Alitalia non è stata gestita nell'interesse nè dei soci nè dei creditori, che avrebbero sicuramente gradito il rimborso dei bond all'85% fatta a suo tempo da Air France. Pensiamo che questo possa essere la sostanza e la direttrice della causa collettiva che dovremmo intentare al Tesoro». Foà ha quindi attaccato il Tesoro definendo «vergognosa» la sua assenza e facendo notare che «così come è intervenuto nel 2005 (all'assemblea che approvò la ristrutturazione dei Mengozzi bond ndr) poteva intervenire oggi per spiegare, anche senza votare». Entrando nel dettaglio, l'amministratore delegato di Anima Sgr, ha chiarito che «saranno gli obbligazionisti che intendono promuovere la causa a rivolgersi ad Anima che provvederà a costituire, con il loro contributo un fondo spese. Dopodiché gli incartamenti passeranno nelle mani del commissario straordinario che, se ravviserà le motivazioni giuridiche, intenterà la causa secondo la facoltà prevista dal codice civile». Noi, ha spiegato l'ad, «vogliamo procedere anche se non si dovesse presentare nessun obbligazionista. Un altro canale verso cui potremmo muoverci - ha aggiunto - è fare una causa diretta (cioè senza passare per il commissario ndr) per conflitto di interessi». Foà non ha comunque escluso l'ipotesi di «una soluzione transattiva».

A margine dell'assemblea l'amministratore delegato di Anima ha poi ricordato di avere depositato la scorsa settimana un esposto alla Consob con il quale si chiede di «sospendere in via cautelare» l'offerta pubblica di scambio predisposta dal Tesoro perché priva del necessario prospetto informativo e perché viene violato il principio di parità di trattamento tra i creditori. La norma inserita nel dl incentivi stanzia 100 milioni di euro per rimborsare parzialmente gli obbligazionisti per i quali è fissato un tetto massimo di 100mila euro per ogni singolo investitore. Il ministero dell'Economia assegnerà quindi in cambio delle obbligazioni dei titoli di Stato di nuova emissione (senza cedola) che scadranno il 31 dicembre 2012. Il termine per accettare l'offerta è di 90 giorni dall'approvazione definitiva del decreto legge.

A queste obbligazioni verrà attribuito un valore pari al prezzo medio di borsa degli stessi titoli nell'ultimo mese ridotto del 50%. Un calcolo che porta la percentuale del rimborso al 32,5% del valore nominale. Secondo Foà, il tetto stabilito dal Tesoro mette sullo stesso piano chi detiene obbligazioni per 50mila euro e chi ne ha per 300mila euro penalizzando in questo modo «chi ha investito di più, come i fondi di investimento ed i fondi pensione». Foà ha quindi ricordato che Anima Sgr ha in portafoglio il 4% dei Bond della vecchia Alitalia.

Dure le reazioni politiche. Il vicecapogruppo dell'Italia dei valori responsabile per l'economia, Antonio Borghesi ha assicurato, nel corso dell'assemblea che l'Idv si «impegnerà in parlamento perchè venga modificata l'emendamento del decreto incentivi e per alzare la quota di rimborso agli obbligazionisti». In una interrogazione al ministro dell`Economia, Giulio Tremonti, la senatrice del Pd Maura Leddi chiede al governo deve riferire sull'assenza del Tesoro all'assemblea degli obbligazionisti Alitalia mentre il senatore Luigi Lusi (Pd) chiede al Tesoro di «fare chiarezza» sui rimborsi previsti per gli investitori Alitalia mentre l'Adiconsum accusa il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi di «non rispettare gli impegni» con gli obbligazionisti e stigmatizza la «grande responsabilità» del Tesoro per aver disertato l'assemblea.