Agricoltura: per vincere ricerca e innovazione
Rabboni propone un «patto» al Ministero e alle imprese agricole. Un convegno oggi a Bologna sulla ricerca in agricoltura
BOLOGNA - «Per far fronte alla concorrenza internazionale e contrastare la crisi non serve introdurre dazi come propone il ministro Zaia. Servono invece più internazionalizzazione, più innovazione, più ricerca. Una ricerca pubblica, fatta nell’interesse generale, in grado di dare una risposta ai cambiamenti climatici, alla riduzione delle risorse naturali, alla crescita demografica, ai mutati stili di vita. E di contrastare la recessione in atto, puntando sulla qualità.» Lo ha detto oggi a Bologna aprendo i lavori del convegno «Coltivare innovazione. La ricerca agricola in Emilia-Romagna», l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.
A fronte di risorse pubbliche nazionali in calo, Rabboni ha chiesto un «patto al Ministero da un lato e alle imprese agricole dall’altro». Al Ministero Rabboni propone una maggiore integrazione tra le diverse strutture di ricerca nazionali e regionali presenti sul territorio emiliano-romagnolo: il Centro di ricerca per la genomica di Fiorenzuola d’Arda (PC), l’Unità di ricerca in suinicoltura di Modena, il CRPA di Reggio Emilia e la Stazione sperimentale delle Conserve di Parma. Alle imprese agricole la richiesta dell’Assessore è di dare vita a forme associate per concorre ai bandi cofinanziati dalla Regione. Due in particolare i settori su cui la Regione si impegna a concentrare in futuro le proprie risorse: quello della ricerca applicata e dei progetti immediatamente brevettabili e quello delle produzioni tipiche.
Il convegno, che è stato chiuso dal rettore dell’Università di Ferrara Patrizio Bianchi, ha permesso di fare un bilancio degli investimenti in ricerca compiuti dalla Regione negli ultimi dieci anni. Dal 1998 a oggi sono stati finanziati 885 progetti di ricerca con una spesa pari a 85 milioni di euro, che sale a 210 milioni di euro se si considerano anche le risorse per l’assistenza tecnica e la formazione.
«L’obiettivo del 2,5% del PIL agricolo destinato allo sviluppo della conoscenza , fissato dalla strategia di Lisbona per il 2010, - ha sottolineato Rabboni - questa Regione lo ha raggiunto da tempo».
Un impegno che la Regione intende continuare anche nel futuro. Per il 2009 è stato infatti varato un programma straordinario di ricerca che prevede risorse per 21,5 milioni di euro, il 40% in più del passato. A queste vanno aggiunti 6 milioni di euro che finanzieranno progetti di ricerca di interesse generale, un settore in cui la Regione ha avviato collaborazioni non solo con le Fondazioni bancarie dell’Emilia-Romagna, ma anche con un Consorzio nazionale di 15 Fondazioni bancarie, coordinato dalla Cariplo. Altri 7 milioni infine serviranno a sostenere il capitale umano. Si tratta infatti di risorse destinate all’attività di assistenza tecnica e di consulenza professionale a favore delle aziende e degli imprenditori. Al convegno sono intervenuti anche, tra gli altri, Paolo Bruni di Confcooperative, Mauro Tonello di Coldiretti, Giuseppe Politi della Cia, Renzo Piraccini di Legacoop, Mario Guidi di Confagricoltura, Daniele Rossi di Federalimentare.
- 02/11/2018 Conte a Tunisi e i 165 mln per progetti di cooperazione con la Tunisia che non piacciono agli agricoltori italiani
- 02/11/2018 Terra gratis al terzo figlio, come funziona (e perché è diversa da quella del governo Renzi e Gentiloni)
- 23/10/2017 Glifosato, domani il voto deciso all'Europarlamento. La Coalizione manda una lettera ai parlamentare italiani
- 16/10/2017 Agli agricoltori italiani solo 15 centesimi su 100: così fanno la fame grazie ai «poteri forti»