Il Presidente Spacca incontra delegazione Telecom
«Gli investimenti non sono in discussione: verrà firmata una lettera d’intenti»
ANCONA - Il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha incontrato nel pomeriggio una delegazione della TELECOM composta da tre responsabili di altrettanti settori dell’azienda: Paolo Di Bartolomei (relazioni Enti Locali), Mario Iannacconi (Relazioni industriali), Paolo Stoppaccioli (personale nord-est). Era presente anche l’assessore Fabio Badiali.
A metà marzo il presidente aveva ricevuto una delegazione sindacale che aveva espresso preoccupazioni per le strategie aziendali. Quindi aveva scritto all’azienda girando le preoccupazioni relative in particolare alla chiusura delle sedi di Macerata e Pesaro; al taglio di posti di lavoro nelle Marche; all’avvio della cassa integrazione nel reparto Directory Assistance che conta circa 70 lavoratori. Una strategia che, era stato sottolineato, non è coerente con l’ultimo accordo nazionale sottoscritto nel settembre scorso.
Nell’incontro il presidente ha detto di essere preoccupato di un eventuale disinvestimento sull’innovazione che non consentirebbe di recuperare il grave gap con cui da tempo le Marche convivono. Il consolidamento delle reti e l’estensione della banda larga – ha detto Spacca - sono fondamentali per difendere il più grande sistema manifatturiero del Made in Italy che ha sede nelle Marche e per agevolare una prospettiva futura di competizione e crescita al di là della crisi. Il presidente ha sottolineato che la Regione è disponibile anche a concorrere economicamente per assicurare gli investimenti necessari.
Su questo aspetto sono state offerte ampie assicurazioni: i dirigenti Telecom hanno detto che l’azienda intende proporre una «lettera d’Intenti» per lo sviluppo della banda larga: un modello che partirebbe proprio dalle Marche per essere esportato ad altre realtà.
Quanto alla questione esuberi è stato sottolineato che niente è deciso: c’è attualmente un tavolo di confronto aperto. Comunque, è stato detto, l’azienda ha bisogno di ristrutturare per far fronte sia alla crisi che ad una concorrenza particolarmente aggressiva: lo farà accorpando alcune sedi di call center (attualmente per la Telecom tutte interne, a differenza di quanto succede per altri operatori) e favorendo una mobilità volontaria.
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