24 aprile 2024
Aggiornato 19:00

Crisi suinicola, Confagricoltura: un progetto di salvaguardia per il settore

“Basta con le parole servono iniziative concrete”

REGGIO EMILIA - L’apertura della Rassegna Suinicola Internazionale a Reggio Emilia è stata l’occasione per rappresentare all’opinione pubblica ed al mondo politico la grave crisi ed il profondo malessere che attanaglia il comparto suinicolo.

Le Organizzazioni professionali e settoriali - Confagricoltura, Cia, Unapros, Aps Piemonte, Asser, Assosuini, Assocom, Opas - hanno manifestato per denunciare, in rappresentanza di migliaia di imprese, come fino ad oggi non siano state ancora concretamente avviate gran parte delle iniziative concordate la scorsa estate dal Tavolo nazionale di filiera. E hanno ribadito la necessità di un'immediata predisposizione di un piano strategico, mediante l’attivazione di azioni concrete a sostegno di un settore da troppo tempo in gravi difficoltà economiche.

«L’allevamento suino italiano - rimarca Confagricoltura - è oggi stretto in una vera e propria morsa rappresentata, da un lato da una non adeguata attenzione della pubblica amministrazione, e dall’altro dalla insostenibile pressione esercitata dalle strutture industriali e dalle piattaforme commerciali. Il settore rischia quindi un drastico ridimensionamento, pur essendo un comparto dalle numerose eccellenze produttive e uno dei principali ambasciatori del made in Italy nel mondo». Ridimensionamento che si risolverebbe ad esclusivo beneficio delle sempre più invadenti produzioni realizzate con materia prima d’importazione.

Considerato che negli ultimi tempi non è stato registrato alcuno degli interventi più volte annunciati e non è stato fatto alcun apprezzabile passo in avanti, le rappresentanze promotrici dell’iniziativa hanno sollecitato - fa presente Confagricoltura - un nuovo approccio capace di dare risposte concrete alle esigenze ed alle aspettative dei produttori.

Confagricoltura, nel ribadire l'assoluta necessità di operare in tempi stretti, sollecita, assieme alle altre Organizzazioni, la messa a punto di un progetto di salvaguardia del settore in cui tutte le componenti coinvolte (dalla pubblica amministrazione, alle singole imprese) si facciano carico, ciascuno per la propria competenza, di dare risposte concrete.

A partire da:
• la realizzazione di iniziative di sostegno al reddito delle imprese, ivi compresa la ristrutturazione del debito;
• l’introduzione nella normativa di un sistema che, valorizzando la tracciabilità, già presente negli allevamenti, renda obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni suine nell’etichettatura dei salumi e delle carni fresche;
• la revisione, la semplificazione e l’uniformità di applicazione della normativa ambientale, a partire da quella dei nitrati;
• l’immediata valorizzazione della produzione della carne suina italiana GSP;
• la piena funzionalità della rilevazione dei prezzi, a partire della Commissione Unica Nazionale
• un impegno sostanziale allo sviluppo del settore suinicolo e più in generale della filiera tipica, mediante l’attivazione di risorse dedicate all’interno del PSN e del PSR e dei contratti di filiera;
• il sostegno alla promozione all’estero degli animali, delle carni e dei prodotti di salumeria a marchio DOP e GSP.