20 agosto 2025
Aggiornato 18:30

Redditi, Megale (Cgil): confermato paradosso

«Dipendenti guadagnano di più»

ROMA - «Si conferma il paradosso: i lavoratori dipendenti sono quelli che guadagnano di più». Così il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, commenta i dati diffusi dal dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni fiscali riguardanti i redditi del 2006. «Non è possibile che il 78% del reddito complessivamente dichiarato provenga dal reddito da lavoro dipendente e da pensione», aggiunge.

«Solo il 5,1% sono redditi di impresa ed il 4,2% da lavoro autonomo - fa sapere il dirigente sindacale - mentre i lavoratori dipendenti pagano fino all’ultimo centesimo. Intanto continuano a mancare all’appello oltre 90 miliardi di entrate che derivano dal più alto tasso di evasione fiscale che l’Italia detiene in Europa: sono oltre 3 milioni di persone che fuggono al fisco. Di sicuro non stanno né tra i lavoratori dipendenti né tra i pensionati».

Quanto ai dati sulle Entrate 2008, sempre diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, «purtroppo anche questi - precisa Megale - confermano che l’aumento tendenziale delle entrate complessive (+1,1%) è dovuto principalmente all’incremento dell’8,1% (9 miliardi) delle entrate da lavoro dipendente per effetto dei rinnovi contrattuali e soprattutto della mancata restituzione del fiscal drag (3,6 miliardi di euro). Al contrario - aggiunge - quei dati registrano una pesante riduzione del gettito IVA da scambi interni del -2,7%, nonostante la variazione nominale dei consumi del 3,4%: la perdita di entrate IVA risulta così di circa 5 miliardi di euro, presumibilmente ascrivibile all’allentamento delle misure di contrasto all’evasione».

Per il segretario confederale Cgil, «va rilanciata la lotta contro l’evasione. Per questo chiediamo di portare a 1.000 euro il limite per l’emissione di assegni trasferibili e di ripristinare l’obbligo dell’elenco clienti/fornitori. Anche con un decreto d’urgenza se necessario». A fronte della crisi, Megale ripropone «il giusto e giustificato, oltre che necessario, intervento fiscale a sostegno dei redditi netti da lavoro dipendente e da pensione. Per questo la Cgil - conclude - propone 100 euro di aumento mensile in busta paga, aumentando le detrazioni per lavoratori dipendenti, pensionati e collaboratori».