29 marzo 2024
Aggiornato 12:00

Il tappo di sughero e i vini di qualità, un binomio indissolubile

Il comparto del sughero è uno dei settori strategici dell'economia della Sardegna

CAGLIARI - Non esiste un vino di qualità se non ha il tappo di sughero. Recentissimi studi, test in laboratorio, ma soprattutto le più rinomate cantine e i più grandi enologi hanno confermato che il turacciolo in sughero risalta perfettamente le proprietà organolettiche dei vini e anzi ne conserva intatto il loro fascino. La difesa del tappo di sughero sarà il tema del light lunch (conferenza stampa con degustazione) che l'assessore regionale dell'Agricoltura, Andrea Prato, terrà con i giornalisti sabato 4 aprile alle ore 12 al piano superiore dello stand istituzionale (il 7b) della Regione Sardegna, al Vinitaly di Verona.

L'intervento dell'assessore sarà supportato dai rappresentanti tra alcune delle migliori cantine ed enoteche nazionali e internazionali. È prevista la partecipazione di Giacomo Tachis, il «principe» degli enologi italiani, di Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe (la Federazione italiana che raccoglie 250mila pubblici esercizi) nonché amministratore di Peck (storico tempio dell'enogastronomia di Milano nota in tutto il mondo).

Il comparto del sughero è uno dei settori strategici dell'economia della Sardegna, che può vantare in Gallura, tra Tempio e Calangianus, uno specifico distretto industriale dove vengono trasformati annualmente almeno 200 mila quintali di materia prima, con un fatturato stimato superiore a 150 milioni di euro e un'occupazione, compresi indotto e stagionali, di 3mila persone. Importanti relazioni commerciali legano inoltre il comparto sughericolo regionale con altri Paesi del Mediterraneo, come Portogallo, Spagna e Marocco.