Indesit, Anna Trovò (Fim Cisl): No alla chiusura dello stabilimento di None
«No ribadito da tutti gli stabilimenti italiani»
TORINO - Riprenderà il 6 aprile a Torino la trattativa tra sindacati e azienda sullo stabilimento Indesit di None (To), che occupa circa 600 lavoratori. La decisione del gruppo di tornare a sedersi al tavolo di trattativa e rivedere l'ipotesi di chiusura dello stabilimento piemontese, spiega Anna Trovò, segretario nazionale della Fim Cisl, è «un risultato importante, arrivato grazie alla forte risposta delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i siti del gruppo che il 20 avevano sfilato in corteo a Torino».
E' importante, aggiunge, che la Indesit di None non chiuda e che si apra un confronto vero in cui affrontare i problemi industriali dello stabilimento piemontese. La trattativa, aggiunge, evita il disimpegno del management verso None e riporta nell'ambito delle relazioni industriali il tema della competitività del gruppo, delle strategie, della qualità del prodotto e del lavoro, in questo periodo di forte crisi per tutto il settore dell'elettrodomestico.
Trovò, oltre a ritenere inaccettabile la scelta di dismettere l'attività, critica fortemente le motivazioni fornite dal gruppo di una maggiore redditività grazie allo spostamento della produzione in Polonia.
Per questo ha ribadito la contrarietà del sindacato all'ipotesi di chiusura del sito di None e la necessità di riaprire il negoziato per tornare a parlare di organizzazione del lavoro, qualità ed efficienza dello stabilimento piemontese, com'è nella tradizione delle relazioni sindacali nella Indesit.
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