4 maggio 2024
Aggiornato 18:30

Rischia la vita per salvare maiali da assalto cinghiale

Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la presenza di animali selvatici nelle campagne è un fenomeno in espansione

Rischia la vita per salvare i suoi maiali dall’attacco di un cinghiale entrato nella stalla. E’ quanto accaduto ad Arcevia in provincia di Ancona all’imprenditore agricolo Eugenio Zucca. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la presenza di animali selvatici nelle campagne è un fenomeno in espansione che sta mettendo a rischio la vita quotidiana della popolazione nelle campagne oltre a provocare decine di milioni di euro di danni all’anno.

«Sono andato ad aprire la stalla per dare da mangiare ai maiali e mi sono trovato davanti un cinghiale di almeno centoventi chili - racconta Zucca. Istintivamente ho richiuso la porta ma dopo pochi minuti ho sentito i grugniti dei maialini». L’animale selvatico, inferocito, stava attaccando le bestie della stalla. L’agricoltore ha così chiamato aiuto ed è rientrato nell’edificio dove è riuscito a legare il cinghiale e trascinarlo fuori. «Alla fine ce l’abbiamo fatta ma abbiamo rischiato grosso - racconta Zucca - poiché più volte l’animale ha cercato di caricarci e colpirci con le zanne». Una volta fuori, l’animale è stato caricato su un carro bestiame che fortunatamente era presente in azienda.

Questo avvenimento è l’ennesima prova che la sicurezza nelle aree rurali - denuncia la Coldiretti - è in pericolo per il proliferare di animali selvatici come i cinghiali che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le persone e le cose. Non è piu’ solo una questione di risarcimenti dei danni ma è diventato - precisa la Coldiretti - un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne.

Allevamenti di pecore decimati, migliaia di campi con i raccolti distrutti, ripetuti casi di incidenti stradali provocati da gruppi di cinghiali guidati da animali fino di oltre 150 chili di peso che arrivano fino dentro le case non sono piu’ tollerabili - sostiene la Coldiretti - per un paese civile.

Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate non è solo è a rischio la possibilità di poter proseguire l'attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Negli ultimi dieci anni, gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l'aumento di cinghiali e altri ungulati ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la società e l'ambiente.

Per questo la Coldiretti, ritiene che occorra tenere in prioritaria considerazione gli interessi e le ragioni degli agricoltori per quanto riguarda la salvaguardia delle produzioni e la sicurezza del territorio rispetto ai sempre più frequenti episodi di danni provocati da fauna selvatica e, in particolare, dal cinghiale, anche attraverso la costituzione di un fondo che regolamenti il riconoscimento del danno attraverso un risarcimento integrale delle perdite subite.