Direttiva nitrati: l'Emilia Romagna chiede più flessibilità
Rabboni scrive a Zaia e alla Prestigiacomo. Mercoledì 1 aprile a Bologna una riunione della Consulta agricola regionale
BOLOGNA - Più flessibilità nell’applicazione della nuova direttiva nitrati anche in Italia, come già accade in altri Paesi ad allevamento intensivo quali Belgio, Germania, Danimarca. In linea peraltro con quanto prevede la direttiva stessa nei casi in cui sussistano condizioni ambientali e modalità di gestione indonee a contenere in modo significativo l’inquinamento prodotto dai reflui zootecnici.
E’ la richiesta avanzata dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni in una lettera inviata nei giorni scorsi ai ministri delle politiche agricole Luca Zaia e dell’ambiente Stefania Prestigiacomo.
«Vi chiedo di intervenire in piena conformità alle normative comunitarie – scrive Rabboni – avanzando fin d’ora alla Commissione europea richiesta formale di deroga all’applicazione della direttiva nitrati per tutte le aziende in possesso dei requisiti strutturali e organizzativi necessari per una corretta gestione dei reflui zootecnici».
All’origine della richiesta di Rabboni «i consistenti costi aggiuntivi» che ricadono sulle aziende agricole, a causa degli adempimenti previsti dalla direttiva comunitaria per la protezione delle acque dall’inquinamento di nitrati, costi che «nell’attuale fase di crisi economica – sottolinea l’Assessore - rischiano di compromettere definitivamente la possibilità di tenuta e di sviluppo» delle aziende stesse.
Proprio per esaminare le problematiche emerse nel primo mese di applicazione in Emilia-Romagna della direttiva nitrati, Rabboni ha convocato per mercoledì 1 aprile a Bologna una riunione della Consulta agricola regionale, di cui fanno parte le organizzazioni professionali, le cooperative e i sindacati.
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