31 luglio 2025
Aggiornato 03:00

Isae: Torna a calare fiducia consumatori, a marzo minimi dal '93

Incide significativamente la situazione del mercato del lavoro

ROMA - La fiducia dei consumatori italiani, dopo due mesi di recupero, in marzo torna a scendere passando da 104 a 99,8 in prossimità dei valori della fine dello scorso anno. E' quanto emerge dall'inchiesta Isae realizzata tra il giorno 2 e il giorno 16 del mese. Le indicazioni sono diffusamente sfavorevoli e particolarmente negative circa il quadro economico generale (il cui indice diminuisce da 70,4 a 62,1) e la situazione futura, che peggiora da 90,7 a 85,3. Si tratta dei minimi dalla fine del 1993 (dicembre nel primo caso e novembre nel secondo).

In entrambi i casi incide significativamente il deterioramento del mercato del lavoro. Prosegue infine il rallentamento della dinamica inflazionistica corrente e attesa. Nel dettaglio territoriale, la fiducia risulta in marcato peggioramento nel Nord, in flessione più moderata nel Centro sud. I consumatori esprimono valutazioni improntate a un diffuso, marcato pessimismo. Più nel dettaglio, le valutazioni sulla situazione economica generale dell'Italia registrano una ulteriore flessione: il saldo relativo all'andamento degli ultimi 12 mesi cala da -124 a -135, quello concernente le attese a medio termine scende -40 a -52.

In ulteriore forte peggioramento è prevista l'evoluzione a breve del mercato del lavoro: il saldo relativo alle attese di incremento della disoccupazione passa da 97 a 115, massimo dal febbraio del 1994 Prosegue infine il ridimensionamento della dinamica inflazionistica: i giudizi sugli aumenti registrati negli ultimi 12 mesi continuano a ridursi (da 56 a 51 il saldo) , minimo dall'aprile del 2007; le attese per i successivi 12 mesi scendono da -25 a -27, minimo dal dicembre del 2005. Nonostante il protrarsi dell'evoluzione favorevole dei prezzi, la situazione personale dei consumatori soprattutto nelle percezioni presenti, ritorna negativa. Peggiorano infatti, dopo quattro mesi di recupero, i giudizi sulla situazione attuale della famiglia (da -45 a -48) e sul proprio bilancio finanziario (da 8 a 3).

I consumatori, inoltre, non ritengono il momento presente favorevole per acquisti di beni durevoli, e anche se continuano a valutarlo positivamente circa l'opportunità del risparmio, non ritengono tuttavia di poterne concretamente effettuare nel breve termine. Ciononostante, i consumatori si mostrano meno pessimisti riguardo all'evoluzione futura della propria situazione personale: il saldo recupera quattro punti da -15 a -11, valore più favorevole dall'agosto del 2007.