28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Ennesimo incidente mortale sul lavoro questa mattina nel porto di Genova

Porto di Genova, marinaio muore schiacciato da una motrice

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti denunciano la mancata applicazione del protocollo per la Sicurezza in porto

GENOVA - L’incidente mortale sul lavoro numero 203 del 2009 porta il nome di Yuri Roshchin, 49 anni, cittadino russo. Stamattina, poco prima delle 9, nel porto di Genova, il lavoratore stava svolgendo operazioni di scarico dai container della nave cargo Catherine sulla quale lavorava come marittimo, quando una «ralla», motrice utilizzata per movimentare i container, si sarebbe rovesciata schiacciando il marinaio. Il 118, chiamato immediatamente dai colleghi della vittima, ha constatato un trauma toracico e disposto il trasferimento urgente all’ospedale di Sanpierdarena, ma il lavoratore è deceduto durante il trasporto in autoambulanza.

I tecnici della polizia scientifica hanno proceduto ai rilievi, mentre gli ispettori della Asl del porto sono intervenuti per avviare tutti gli accertamenti. La magistratura ha già aperto un’inchiesta.

Una prima ipotesi relativa alla mancata osservanza delle norme sulla sicurezza è relativa proprio alle mansioni che il marinaio stava svolgendo, e che non gli dovevano competere. I sindacati portuali e il Coordinamento Sicurezza del Porto di Genova sostengono infatti che Yuri Roshchin non doveva essere sul luogo dell’incidente perché le operazioni che stava svolgendo competono ai lavoratori portuali, in forza al terminal o ad una compagnia, mentre al marittimo compete esclusivamente il lavoro di bordo. L’ «autoproduzione» è fortemente contrastata dai sindacati proprio perché mette in condizioni di rischio lavoratori non formati, e proprio oggi Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti avevano organizzato una conferenza stampa per denunciare i problemi conseguenti alla mancata applicazione del Protocollo per la Sicurezza in porto, siglato a maggio 2007 dopo la morte di un altro portuale, Enrico Formenti.

Inoltre ieri è avvenuto un altro incidente nello stesso porto, per fortuna non mortale. Un operaio della Culmiv (Compagnia unica lavoratori merci varie) è precipitato da una scala a pioli a bordo di una nave della quale stava sistemando il carico. Il lavoratore, immediatamente ricoverato, non versa in pericolo di vita.

Subito dopo la morte del marinaio russo questa mattina è stato proclamato uno sciopero di tutto il porto fino alle 6 di domani mattina. Saranno garantiti solo i servizi passeggeri.

di Anna Maria Bruni