19 aprile 2024
Aggiornato 03:30

Scuola, Gilda: nuove graduatorie precari a favore prof stranieri

Loro s'inseriscono a «pettine», i nostri in coda: dov'è logica?

ROMA - La Gilda degli insegnanti contesta duramente la bozza sul nuovo regolamento delle graduatoria dei docenti precari, predisposta dal Miur e diffusa ai sindacati: il sindacato non accetta la norma con la quale si darebbe la possibilità solo ai cittadini comunitari, escludendo quindi quelli italiani che invece finirebbero in coda, di presentare domanda di inserimento scavalcando, se in possesso di più punti, quelli già inseriti.

Secondo il coordinatore Gilda, Rino Di Meglio, questa prospettiva di rinnovo delle graduatorie ad esaurimento, dove sono inseriti oltre 240mila insegnanti abilitati precari, creerebbe «per i cittadini stranieri una situazione di privilegio a danno di quelli italiani che, pur possedendo eventualmente gli stessi requisiti, non potrebbero avere ora accesso alle graduatorie. Si tratta di una sanatoria a favore degli stranieri del tutto immotivata e bizzarra», sostiene il sindacalista. «Anche perché - continua - già in sede di domanda presentata precedentemente nel 2007, i cittadini comunitari in possesso dei titoli sono stati inseriti regolarmente, ad esempio quest'anno due cittadini romeni sono stati immessi in ruolo, in provincia di Pordenone, in base alla graduatoria ad esaurimento».

In certe zone nuova regola potrebbe anche rappresentare una sorta di 'attrazione' per l'insegnamento verso i nostri istituti. «Una riapertura per i soli stranieri della graduatoria - sostiene il segretario - potrebbe creare, nelle province del confine orientale, addirittura delle situazioni di pendolarismo da parte dei paesi comunitari confinanti». Per il coordinatore della Gilda un altro fatto grave è l'inserimento cosiddetto 'a pettine' (nella esatta collocazione rispetto al proprio punteggio) dei cittadini italiani in possesso di abilitazioni conseguite all'estero: «si tratta di abilitazioni che non sono equiparabili a quelle italiane. Come ad esempio quelle spagnole, che si conseguono con due sessioni di 45 giorni e che sono ormai oggetto di vendita direttamente in Italia, sia a Roma che a Milano».

Viene contestata, infine, anche la possibilità di inserimento a pieno titolo, sempre cioè con la possibilità di scavalcare chi è già presente in queste graduatorie ad esaurimento, dei cittadini italiani o comunitari che ottengano il riconoscimento del servizio prestato in paesi extracomunitari. «Che significa? Che un algerino - chiede provocatoriamente Di Meglio - con cittadinanza francese può farsi riconoscere i titoli conseguiti in Kenia ed entrare di ruolo nelle scuole italiane?».