29 marzo 2024
Aggiornato 09:30

BOT sotto 1%, Romano (Consultique): servono anche se rendono poco

Secondo l'analista Etf e Bot preferibili a fondi di liquidità

PARIGI - Con un rendimento netto sceso all'1,08% vale ancora la pena di investire nei Bot per i risparmiatori che non vogliono correre rischi? Secondo Giuseppe Romano, dell'ufficio studi della società di analisi indipendente Consultique «i mercati non sono ancora sufficientemente tranquilli per questo è utile mantenere una parte del portafogli in Bot o altri titoli di Stato».

Oltre all'acquisto diretto di Bot i risparmiatori possono optare anche per i fondi di liquidità e gli Etf Eonia, che replicano l'andamento del tasso Eonia che è il tasso medio a cui le principali banche si scambiano i depositi a un giorno nella zona euro. Secondo l'analista indipendente però i risparmiatori devono sapere che tra i fondi di liquidità, o monetari, e gli Etf ci sono delle differenze relative sia ai rendimenti che ai rischi dell'investimento.

«Dovendo scegliere tra Bot, Etf Eonia e fondi di liquidità, personalmente opterei per i primi due - commenta Romano - questo perché nel portafogli di un fondo di liquidità potrebbero esserci degli strumenti d'investimento non trasparenti come gli Abs (asset backed securities), oppure alcune obbligazioni corporate che attraversano momenti di criticità». Per l'analista di Consultique «Nei mesi scorsi abbiamo già potuto misurare gli effetti negativi della presenza di questi strumenti finanziari all'interno dei portafogli di alcuni fondi di liquidità, che hanno registrato performance anche pesantemente negative. Risultati che hanno poco senso per dei fondi che si presentano come un «parcheggio» della liquidità e che promettono rischi contenuti».

Con il persistere della situazione di instabilità sui mercati, i risparmiatori dovrebbero mantenersi prudenti per l'analista indipendente. «Tutto dipende dal profilo di rischio che ha ogni risparmiatore e dalle perdite massime che è disposto a sopportare - precisa Romano - chi non vuole rischiare in assoluto deve comporre un portafogli al 100% in titoli di Stato. Per quelli invece che vogliono essere un po' più «aggressivi», sempre senza troppi rischi, la percentuale di titoli di Stato dovrebbe attestarsi attorno all'80%». Importante anche la scelta del Paese emittente «oltre a quelli italiani opterei anche per i titoli di Stato tedeschi anche se - sottolinea Romano - l'Italia non è à rischio di default».