9 maggio 2024
Aggiornato 03:30

Crisi, FMI: crescita Pil Africa sub-sahariana dimezzato al 3%

Sayeh: crisi nel 2009 «uno shock» per paesi meno sviluppati

TANZANIA - La crescita del prodotto interno lordo per il 2009 nell'Africa sub-sahariana sarà dimezzata rispetto all'anno precedente e dovrebbe assestarsi appena sopra il 3 per cento. E' quanto riferisce il direttore del dipartimento Africa del Fondo monetario internazionale, Antoinette Sayeh, in un colloquio con il Financial Times, che sarà pubblicato nell'edizione cartacea di domani.

La crisi dell'economia internazionale, ha spiegato, sta colpendo pesantemente anche i paesi più poveri, con una stretta sul credito e un pesante calo della domanda di esportazione. «E' un grande shock», ha ammesso Sayeh. Il commento del direttore del dipartimento Africa del Fmi giunge alla vigilia del vertice di Dar Es-Salaam, in Tanzania, che vedrà riuniti domani e mercoledì i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dei 53 Paesi africani, accademici, rappresentanti della società civile e del settore privato, impegnati a definire un piano di misure che arginare un nuovo cataclisma.

Prima della crisi, i paesi africani registravano tassi di crescita tra i più alti del mondo. Nelle sue previsioni per il 2009, il Fmi ha già rivisto al ribasso le sue previsioni per il continente. Il calo del commercio mondiale ha pesanti ripercussioni soprattutto sulle economie che dipendono in gran parte dalle esportazioni di materie prime, come i Paesi africani. Strauss-Khan ha inoltre previsto un calo del 20% degli investimenti diretti esteri sul continente. Per ammortizzare lo shock, il Direttore generale del Fmi ritiene che l'Africa abbia bisogno di ulteriori finanziamenti, pari a 11 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.

Da parte sua, la Banca mondiale ritiene che i Paesi in via di sviluppo abbiano bisogno invece di più fondi. In un documento diffuso ieri, la Banca ritiene che il deficit di finanziamenti di questi paesi oscillerà tra 270 e 700 miliardi di dollari nel solo 2009. «Soltanto un quarto dei paesi in via di sviluppo ha la capacità di finanziare misure» che mirano a limitare l'impatto della crisi, ha dichiarato l'istituzione finanziaria.