14 gennaio 2025
Aggiornato 02:30

Banche, Cavazzuti: Nessuna colpa di PattiChiari in vicenda Lehman

«Non siamo marchio qualità su solvibilità emittente obbligazioni»

ROMA - Il Consorzio Patti Chiari non ha colpe nella vicenda Lehman. In un intervento sul Sole 24 Ore il presidente di PattiChiari, Filippo Cavazzuti, respinge le accuse rivolte al Consorzio di aver compreso nel proprio sito Lehamn come titolo 'sicuro'.

«PattiChiari non è un 'marchio di qualità' sulla solvibilità dell'emittente di obbligazioni (garantendo cosa? l'infallibilità della società??) ma è uno strumento che si propone di rendere leggibili e meglio fruibili le informazioni e i giudizi elaborati da fonti esterne alle quali il risparmiatore avrebbe difficoltà ad attingere in modo autonomo (lo stesso rating infatti non è un dato pubblico e non è dunque accessibile al di fuori di uno specifico atto di compravendita)», afferma Cavazzuti. L'inclusione nell'elenco, dunque, non è «l'espressione di un giudizio riferibile a PattiChiari», afferma Cavazzuti.

In altri termini, PattiChiari «non esprime alcuna valutazione o giudizio di qualità, ma si limita ad organizzare in forma sintetica giudizi e valutazioni espresse da operatori professionali. Solo in questo modo l'elenco mantiene un assoluto carattere di indipendenza; nessun organo o esponente del Consorzio poteva ne può (in nessun momento e quindi neanche il 15 settembre) 'forzare' il sistema di calcolo non avendo (per fortuna) alcun organo la funzione (e tanto meno il potere) di farlo», aggiunge. Nei fatti, «il Consorzio mette a disposizione (a prezzo zero) della collettività informazioni, quali rating e Var, assai costose da reperire e di cui si fa carico il bilancio del Consorzio stesso, eliminando così la barriera dei costi informativi per il cliente favorendone scelte più informate e consapevoli», sottolinea Cavazzuti.

Quanto alla lezione che arriva dal caso Lehman, il numero uno di PattiChiari invita i consumatori a fare tre cose: «diversificare gli investimenti su più titoli; ricordare che ad un più alto rendimento corrisponde di norma un alto rischio; non comprare titoli troppo complessi e difficili da capire, anche se suggeriti dal venditore».