14 gennaio 2025
Aggiornato 05:00
Il 2009 sarà un anno nerissimo per l'economia italiana

Tremonti: nuove risorse per gli ammortizzatori sociali

In questo momento il «rischio dei rischi» è la stretta creditizia, che va contrastata in maniera «strategica»

ROMA - Il 2009 sarà un anno nerissimo per l'economia italiana e il governo cerca di correre ai ripari, chiamando le forze produttive a uno sforzo corale e preparando nuove risorse per gli ammortizzatori sociali. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha scelto la nuova cornice del Credit day - ribattezzato più italianamente 'Imprese, lavoro, banche' - per lanciare un messaggio chiaro e diretto al tessuto produttivo nazionale, soprattutto alle banche. Che ora con i Tremonti bond, «un canale dare ossigeno per l'economia», avranno un sostegno importante a un «costo limitato» e potranno aumentare gli impieghi, con un effetto leva complessivo stimato dal ministro in 170 miliardi.

In questo momento, infatti, il «rischio dei rischi» è la stretta creditizia, che va contrastata in maniera «strategica» per evitare che un nefasto avvitamento a catena di imprese, lavoratori e banche. Un rischio concreto di cui l'esecutivo sembra essere ben cosciente, tanto che - ha annunciato Tremonti - lavora già a mettere sul piatto un nuovo «gruzzoletto» per finanziare forme di sostegno al reddito, aiutando in particolare i parasubordinati (lavoratori a progetto).

«Il 2009 - ha esordito il titolare di via Venti Settembre - sarà un anno ancora più difficile del 2008. Il che è tutto dire». Un incipit semplice e diretto per mettere subito le carte in chiaro davanti alla folta platea dei rappresentanti di industriali, banche, commercianti, artigiani e sindacati. E per chiedere quindi uno «sforzo collettivo per ridurre, per quanto possibile, l'impatto della crisi», con gli obiettivi fondamentali della «coesione sociale» e della «conservazione della base industriale».

Bisogna quindi combattere con tutte le forze la stretta nell'offerta di credito, aumentandolo «alle imprese sane» e non riducendolo a quelle «in momentanea difficoltà». Anche perchè i dati disponibili segnalano che in Italia c'è un irrigidimento dell'offerta di credito alle imprese addirittura maggiore rispetto ai partner europei. Il Governo, ha garantito il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, è al lavoro per garantire un ulteriore aiuto ai lavoratori co.co.pro. che perdono il lavoro. «Ci può essere un problema di rafforzare le protezioni per i circa 500mila lavoratori a progetto che, avendo un solo committente, si trovano più in emergenza». Proprio per questi lavoratori «è prevista un'indennità del 10 per cento e stiamo valutando di rafforzarla: valutiamo ulteriori aiuti».