26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Pubblica Amministrazione

“Burocrazia al servizio della gente altrimenti è la fine”

Lo dice al TgWeb il neo segretario generale della Regione Siciliana, Pier Carmelo Russo, appena insediatosi nel suo ufficio di palazzo d’Orleans

PALERMO - «O siamo una piastra di servizi a disposizione della collettività o finiscono le ragioni che giustificano la nostra esistenza». Lo dice al TgWeb il neo segretario generale della Regione Siciliana, Pier Carmelo Russo, appena insediatosi nel suo ufficio di palazzo d’Orleans.

«Bisogna che facciamo in fretta a convincerci che trasparenza, efficienza e imparzialità sono la salvaguardia della nostra esistenza come dirigenti della Regione Siciliana perché altrimenti ci faremo del male. Infatti, prima o poi - dice Russo con un filo di amara ironia - specialmente in una situazione di limitata disponibilità di risorse, o la pubblica amministrazione segue questi tre binari oppure il popolo si desta e si arrabbia».

Tantissime persone lavorano con scrupolo e dedizione - Tuttavia, per il numero uno della burocrazia regionale, va sottolineato come all’interno della macchina amministrativa vi siano tantissime persone che lavorano con scrupolo e dedizione. «Nella mia esperienza oramai ventennale - racconta - ho conosciuto colleghi valorosissimi che hanno persino inventato servizi che non esistevano, rispondendo così alle richieste della gente prima ancora che tale esigenza fosse avvertita dal legislatore. Ritengo che il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, quando lo si sperimenta, è migliore di quello che può apparire a prima vista».

Negli altri servizi, spazio alla nuova direttiva emanata dall’assessore alla Presidenza Ilarda che impone di fornire prontamente ai cittadini indicazioni precise sull’ufficio competente a soddisfare le istanze avanzate. Si parla, poi, degli interventi programmati dalla Regione per assicurare il mantenimento in vita delle aziende confiscate alla mafia, del progetto di creare un unico polo fieristico regionale dopo la soppressione delle campionarie di Palermo e Messina e, infine, della Bit 2009, che ha visto la Sicilia confermare il proprio appeal, e delle strategie di rilancio del turismo dell’isola.

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