2 maggio 2024
Aggiornato 06:00
Conflitto Cofferati - Bossi

Cgil soddisfatta per vittoria ricorso Corte Strasburgo

«Resta il rammarico - conclude la nota della segreteria nazionale della Cgil - che, per ottenere ragione, si sia dovuti ricorrere alla giustizia europea»

Roma – La Cgil, in una nota della segreteria nazionale, esprime: «grande soddisfazione per la vittoria del ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Consiglio d’Europa, che ha riconosciuto la legittimità ad agire nella causa per diffamazione contro Umberto Bossi, che nel 2002, pronunciò frasi ingiuriose contro la Cgil e l’allora segretario generale Sergio Cofferati, accusandoli, nella vicenda della difesa dell’articolo 18, di una condotta tale da aver ispirato la follia brigatista».

«La Camera dei Deputati - prosegue la nota - sostenne e difese l’immunità parlamentare di Bossi, impedendo al Tribunale di Roma di procedere nei confronti dello stesso. In seguito, nel conflitto tra l’istituzione giudiziaria e quella parlamentare, la Corte costituzionale rigettò il ricorso del giudice. Nel 2007, perciò, Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani, assistiti dall’avv. Franco Coccia, promossero il ricorso presso la Corte di Strasburgo che ha portato oggi al riconoscimento del diritto all’accertamento pieno del carattere diffamatorio di quelle affermazioni da parte del giudice competente, condannando lo Stato italiano al pagamento delle spese processuali, con un risarcimento di ottomila euro ciascuno».

«Resta ovviamente il rammarico - conclude la nota della segreteria nazionale della Cgil - che, per ottenere ragione, si sia dovuti ricorrere alla giustizia europea».