I dati degi uffici vertenze lombardi confermano difficoltà piccole aziende
Nel corso del 2008 il loro intervento ha permesso di recuperare salario dovuto e non pagato dalle imprese per circa 55 milioni di euro
MILANO - Tutela individuale del lavoratore, controllo della busta paga, consulenza legale e contrattuale, recupero crediti da lavoro, assistenza legale. Sono solo alcuni dei compiti degli Uffici vertenze che un mercato del lavoro in rapida trasformazione sollecita con sempre maggiore intensità.
Nel corso del 2008 il loro intervento ha permesso di recuperare salario dovuto e non pagato dalle imprese per circa 55 milioni di euro. Le vertenze aperte sono state 9.500 e hanno interessato 14mila lavoratori. Il 42 per cento di queste riguarda differenze retributive, il 17% lavoro nero, il 33% contestazioni di licenziamenti.
Queste ultime sono risultate in aumento nell'ultima parte dell'anno, così come le vertenze fallimentari aziendali, che sono state 740 con 3.400 lavoratori interessati ed una dinamica in crescita negli ultimi mesi.
«Questi dati sono un'ulteriore testimonianza dell'aggravarsi della crisi e del fatto che tra i primi ad essere colpiti vi sono i dipendenti delle piccole e piccolissime imprese - ha sottolineato il segretario organizzativo della Cisl lombarda, Osvaldo Domaneschi, nel presentare stamattina a Milano il rapporto sull'attività degli uffici -. Oltre ai numeri, che indicano l'importanza di questa attività, in molti casi gli uffici vertenze sono il primo contatto tra lavoratori ed organizzazione, anello di congiunzione che li avvicina alla Cisl e alle categorie di riferimento, ambito centrale dell' azione sindacale».
Con l'obiettivo di valorizzare l'azione di coloro che sono occupati in questo ambito, la Cisl della Lombardia ha deciso di dare vita ad una «Scuola di specializzazione degli operatori degli Uffici vertenze» fornendo le conoscenze e gli strumenti indispensabili per sviluppare le loro competenze per rispondere alle numerose richieste.
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