12 ottobre 2025
Aggiornato 12:30
Scelta senza paralleli nelle maggiori Autorità Antitrust mondiali

Antitrust: misura autofinanziamento è scelta discutibile

Così in una nota congiunta la Cgil e la Fisac denunciano la volontà del governo

ROMA – «Una scelta assai discutibile, senza paralleli nelle maggiori Autorità Antitrust mondiali». Così in una nota congiunta la Cgil e la Fisac denunciano la volontà del governo, «dopo il taglio dei fondi alle Autorità di controllo e di garanzia di quasi il 30%, di introdurre con il decreto Milleproroghe la possibilità per l’Autorità Antitrust di autofinanziarsi con le sanzioni irrogate a tutela dei consumatori».

Il sindacato sostiene che tale misura riservi «due profili problematici: il provvedimento lede il principio di indipendenza ed autonomia organizzativa dell’Autorità e introduce incentivi distorsivi nell’attività istituzionale dell’Autorità».

Preoccupazione per il funzionamento dell'Autorità - La Cgil, inoltre, ricorda come abbia «più volte manifestato la propria preoccupazione per il funzionamento delle Autorità di controllo e di garanzia, ben consapevole del fatto che dal loro corretto operare dipende l’efficienza dei mercati e, in generale, la competitività del sistema economico».

Assunzioni per chiamata diretta - Ma, continua la nota Cgil e Fisac, «d’altro canto, l’Autorità predica bene e razzola male: nel 2008 ha bloccato i concorsi pubblici con il pretesto di risparmiare 1,6 milioni di euro ed ha speso 3,9 milioni di euro per assumere decine di persone per chiamata diretta».
«Queste modalità di assunzione del personale sono state più volte stigmatizzate dalla Cgil», continua la nota nel sottolineare come «tali pratiche possano rappresentare un pericolo per l’indipendenza dell’istituzione». Per la Cgil e la Fisac, «non è il comportamento che ci si dovrebbe attendere da un’autorità di concorrenza che, al contrario, dovrebbe valorizzare la competizione pubblica e che sempre richiama le altre amministrazioni al ricorso a procedure di evidenza pubblica. Dalle Autorità di garanzia ci si attende una politica di assunzioni trasparente, che non faccia ricorso ad ingressi di personale fuori dai concorsi pubblici e che - conclude la nota - si basi su requisiti di elevata e indiscussa professionalità».