20 agosto 2025
Aggiornato 18:30
“Italia ultima in Europa per risorse anti crisi”

Nei prossimi mesi sarà tempesta

È il commento del segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, ai dati sul Pil diffusi oggi dall’Istat

Roma - «Se a fine 2008 siamo a un - 2,6% vuol dire che nei prossimi mesi ci troveremo di fronte ad una vera e propria tempesta». È il commento del segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, ai dati sul Pil diffusi oggi dall’Istat. «D’altro canto - continua - la media del 2008 segna quasi un - 1% che fino ad ottobre scorso nessuno immaginava: il Fmi allora stimava - 0,1%, l’Ocse - 0,4%, la stessa Confindustria a dicembre - 0,5% . Purtroppo, come si vede, previsioni che peggiorano di settimana in settimana».

Probabile PIL -3% per il 2009 - A questo punto, rileva il sindacalista, «è più che probabile che il dato già negativo di un -2% per il 2009 sarà invece molto più vicino a un -3% con tutte le conseguenze relative al calo della produzione industriale che, dopo il dato calo del 14,3 di dicembre, vedrà a febbraio un ulteriore peggioramento».

Necessaria terapia d'urto - Ma, denuncia Megale, «la gravità della caduta recessiva continua a registrare la totale assenza di una vera e propria terapia d’urto da parte del governo. Nel panorama europeo, misurando le risorse stanziate e i provvedimenti assunti in termini di politica economica, l’Italia si colloca all’ultimo posto: sia per quantità di risorse stanziate che per capacità di intercettare i bisogni relativi al sostegno all’occupazione, alla riduzione delle tasse sul lavoro e sulle pensioni».

Rilanciare domanda interna - Per Megale «bisogna rilanciare la domanda interna e per questo abbiamo proposto che il governo investa un punto di Pil, pari a 16 miliardi, capaci di recuperare il fiscal drag del 2008, investendo 7/8 miliardi per ridurre di almeno 50 euro al mese le tasse sul lavoro a lavoratori e pensionati. Anche per questo - conclude - abbiamo avanzato la proposta di attivare un tavolo anti crisi per affrontare insieme occupazione, tutela dei redditi, e rilancio degli investimenti».