18 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Contro il progetto di riorganizzazione dell’azienda

Telecom, Slc Fistel Uilcom: 13 marzo sciopero

Il tutto a pochi mesi dalla sottoscrizione di un accordo con il sindacato che avrebbe dovuto garantire i dipendenti per gli anni 2009-2010

Roma - «Come SLC-CGIL, insieme a FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, abbiamo proclamato per venerdì 13 marzo lo sciopero nazionale di tutti i dipendenti Telecom Italia, intero turno, contro il progetto di riorganizzazione dell’azienda. Progetto che prevede decine di sedi da chiudere, migliaia di trasferimenti in altre città e mobilità professionali, quattromila ulteriori esuberi. Il tutto a pochi mesi dalla sottoscrizione di un accordo con il sindacato che avrebbe dovuto garantire i dipendenti per gli anni 2009-2010. Oltre alla giornata di sciopero prosegue inoltre, il blocco di tutti gli straordinari». Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL.

Progetto Telecom si muove in un ottica di risparmio - «Il progetto portato avanti dalla dirigenza Telecom è sbagliato socialmente e industrialmente – continua Genovesi – perché contraddice ogni obiettivo di crescita qualitativa, si muove in un ottica di mero risparmio e terrà per molti mesi l’azienda paralizzata. Il tutto per ottenere a regime 300 milioni di euro di risparmi, una cifra irrisoria e pari quasi al recente aumento del canone. Telecom ha bisogno di altro: non di svendere i suoi gioielli di famiglia (a partire da Sparkle), non di continuare nella continua esternalizzazione di attività, non di ridurre ulteriormente i livelli occupazionali. Fare l’azienda di TLC, il grande carrier che investe sull’integrazione con i servizi informatici e sulla convergenza vuol dire valorizzare la propria presenza sul territorio, le professionalità presenti, investire maggiormente sulle infrastrutture».

«Contro le mobilità territoriali coatte, contro i probabili demansionamenti, a tutela dell’occupazione in tutti i settori dell’azienda, chiamiamo i lavoratori alla mobilitazione. Sia i lavoratori di Telecom, che di Sparkle e di tutte le aziende esternalizzate ex-Telecom».