28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
Frodi alimentari

Sequestrate 142 tonnellate di pomodori taroccati in Campania

Zaia: Con questa operazione a tutela del Dop San Marzano prosegue il nostro impegno per la tolleranza zero

«Con l’operazione che presentiamo oggi sono state sequestrate ben 142 tonnellate di pomodori spacciati per San Marzano che erano invece di diversa origine. In questo momento si sta procedendo, da parte di funzionari dell’ICQ di Napoli e della Dogana di Salerno al sequestro, presso il porto di Salerno di 5 containers contenenti 130000 barattoli da 1 Kg. di falso pomodoro San Marzano, senza l’indicazione in etichetta della sigla dell’azienda produttrice del lotto.»

Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha aperto la conferenza stampa sull’operazione «San Marzano» che con perfetta sinergia tra finanzieri, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Ispettori dell’ICQ del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali aveva già consentito di individuare due containers il cui carico, per un peso complessivo di 36.000 kg, era costituito da barattoli di pelati di pomodoro, falsamente dichiarati «Vero San Marzano», in quanto dagli accertamenti eseguiti il pomodoro è risultato di origine pugliese.

«Con questa operazione a tutela del Dop San Marzano - ha proseguito il Ministro – prosegue il nostro impegno per la tolleranza zero che abbiamo inaugurato in questi mesi a difesa del Made in Italy sulle nostre Tavole. Il Pomodoro è uno dei biglietti da visita alimentari del Nostro Paese. Ferrari fashion & food sono il trinomio dell’eccellenza del nostro paese all’estero. Il pomodoro è parte essenziale dell’Italian food. Un settore che complessivamente vale 24 MLD di Euro.»
Il pomodoro «San Marzano» è un prodotto a denominazione di origine protetta inserito nell’elenco delle denominazioni protette dell’UE, che contraddistingue i prodotti che derivano dalla lavorazione di pomodori provenienti dall’agro nocerino-sarnese che presentano caratteristiche tipiche di quella zona e che seguono una rigorosa procedura di controllo del ciclo di produzione per il rilascio della certificazione D.O.P.

Alla Conferenza Stampa erano presenti anche il Generale di Brigata della Guardia di Finanza, Giovanni Mainolfi, l’Ispettore Generale Capo dell’ICQ Giuseppe Serino e il Direttore Regionale delle Dogane della Campania, Alberto Libeccio che hanno spiegato le dinamiche dei sequestri e delle indagini.
La società produttrice, che in origine aveva introdotto i containers nel porto per esportarli, aveva avviato le procedure per il reingresso nel territorio nazionale della merce, circostanza che ha insospettito i militari che decidevano di controllare il carico.

All’interno, infatti, sono stati rinvenuti 12.000 barattoli per un peso complessivo di 36.000 kg. che sono stati successivamente sottoposti a sequestro per violazione all’art. 517 del codice penale, con l’aggravante, in quanto, la frode ha ad oggetto alimenti la cui denominazione di origine è protetta. Sono state, inoltre, rinvenute altre 1.600 bottiglie di olio extravergine di oliva per circa 4.000 litri anche queste con irregolarità sull’etichettatura e per le quali sono in corso le analisi di laboratorio per accertarne l’esatta composizione chimica.

Il rappresentante legale dell’azienda operante nel salernitano è stato denunciato a piede libero all’A.G. competente.
L’immissione sul mercato avrebbe sicuramente creato un illecito guadagno connesso alla vendita di prodotti con marchio falso, applicato per ingannare i consumatori sulla reale qualità e origine del pomodoro.
Questa sequestro nasce anche grazie a una analoga operazione svoltasi il 20 gennaio scorso nei confronti della medesima società esportatrice che proprio per questo cercava di rimettere nel mercato interno quanto non era riuscita ad esportare.