19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Assemblea nazionale dei quadri e delegati Fillea-Cgil

Crisi auto, Epifani: «Governo agisca, no a misure tampone»

«Su contratti pronti ad assemblee in tutti i luoghi di lavoro»

MILANO - Sulla crisi del settore auto «il governo apra gli occhi e decida». E’ quanto ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso dell’assemblea nazionale dei quadri e delegati Fillea-Cgil, invitando il governo «a convincersi che non può affrontare crisi come quelle attuali con misure tampone come ha fatto finora».

Serve una politica industriale - Il segretario generale della Cgil ha rimarcato che «serve un intervento non solo su un settore, ma su più settori che hanno problemi. Serve - ha spiegato Epifani - avere un’idea e una politica industriale: l’auto in tutta Europa è oggetto di politica da parte dei governi». Il leader della Cgil ha quindi ricordato che negli altri Paesi del vecchio continente non si sta provvedendo soltanto a misure limitate al settore auto e, in tal senso, ha citato il caso della Francia dove si stanno adoperando per aiuti «al settore del trasporto e delle costruzioni aeree mentre, in altri Paesi, si stanno affrontando problemi legati alle infrastrutture e alla formazione».

Sulla posizione della Lega - Riguardo alla contrarietà della Lega agli aiuti di Stato per la Fiat, Epifani ha affermato di «capirne il senso» perché «la Lega pensa che non bisogna aiutare le grandi aziende ma solo le piccole». Secondo il numero uno della Cgil, il Carroccio «non tocca il cuore del problema: se tu aiuti in maniera intelligente i settori in difficoltà, poi, a cascata, aiuti tutta la filiera, anche le piccole e piccolissime imprese».

Rischio posti di lavoro - Quanto all’allarme lanciato dall’Ad di Fiat, Sergio Marchionne, secondo il quale la crisi del settore auto metterebbe a rischio, in Italia, 60mila posti di lavoro, Epifani ha detto che «Non deve stupire che c’è una sintonia di valutazione, perché Marchionne sa com’è la situazione». E' Ma, soprattutto, quanto sostenuto dall’amministratore delegato del gruppo torinese, «corrisponde a quello che abbiamo detto già noi», ha spiegato Epifani.

Riforma del modello contrattuale - Nel corso dell'assemblea della Fillea-Cgil, Epifani è ritornato sul tema caldo dell’accordo separato sulla riforma degli assetti contrattuali e sulla proposta di indire un referendum tra i lavoratori. «Se Cisl e Uil confermeranno il loro no al referendum andremo a fare assemblee in tutti i luoghi di lavoro per registrare il consenso e il dissenso dei lavoratori sull'ipotesi di accordo e sulle nostre valutazioni», ha spiegato il segretario generale della Cgil aggiungendo che l’organizzazione sindacale «farà una grande campagna che non si limiterà ai posti di lavoro». E alle strumentali accuse piovute sulla Cgil di ‘ideologismo politico’, Epifani ha risposto: «Ideologico è chi dice che la Cgil è un nemico, è un avversario», sostenendo che «alla Cgil puoi dire di tutto, ma devi rispondere sul merito».

DL anticrisi - Infine, a poche ore dal voto di fiducia sul decreto legge anticrisi, sugli ammortizzatori sociali Epifani ha chiesto «risorse in più da parte del Governo e una politica che integri le risorse delle Regioni con quelle del governo». Secondo Epifani «le risorse in più» devono essere attuate «attraverso un piano che affronti, e non lasci per strada nessuno», ha concluso.