30 luglio 2025
Aggiornato 21:00
Frodi alimentari: continuare e rafforzare i controlli

“Tolleranza zero” contro chi attenta alla salute dei cittadini

La stragrande maggioranza degli italiani vuole sicurezza

La Cia commenta positivamente le ultime operazioni dei carabinieri dei Nas. Non bisogna assolutamente abbassare la guardia. Rendere sempre più trasparente l’etichetta dei prodotti con l‘indicazione d’origine.

Continuare e rafforzare i controlli, indicazione d’origine in etichetta, dura lotta alle falsificazioni, «tolleranza zero» per chi sofistica ed inquina gli alimenti. Questa la ricetta che la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha rilanciato nel commentare positivamente i sequestri operati dai carabinieri dei Nas sul territorio nazionale di mille tonnellate di prodotti alimentari avariati e dannosi alla salute pubblica.

Misure drastiche - Occorrono - avverte la Cia - misure drastiche per contrastare sia le importazioni di alimenti «pericolosi» che per debellare l’adulterazione e la truffa nell’alimentazione. E’ necessaria la massima fermezza contro chi, attraverso azioni fraudolenti e illegali, mette a repentaglio la salute dei cittadini e mette a rischio la stessa credibilità del settore agroalimentare italiano.

Etichetta trasparente - Secondo la Cia, è sempre più indispensabile un'etichetta trasparente per garantire consumatori e produttori agricoli. L’indicazione di provenienza è, quindi, uno strumento essenziale che va esteso a tutti i prodotti agroalimentari.
D’altra parte, la stragrande maggioranza degli italiani (nove su dieci) vuole massima sicurezza alimentare e chiede misure efficaci per reprimere sofisticazioni e adulterazioni dei prodotti; mentre sette su dieci sono favorevoli un’etichetta «trasparente» che permetta di riconoscere la provenienza del prodotto. Non solo. Oltre il 65 per cento dei nostri connazionali -sottolinea la Cia- guarda alla qualità.

La sicurezza è, quindi, al primo posto nelle scelte alimentari degli italiani. Una tendenza -avverte la Cia- che è stata rafforzata anche dagli ultimi scandali alimentari e in particolare dalle vicende che hanno riguardato i sequestri di prodotti «pericolosi» per la salute.