29 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Inaccettabile la posizione delle associazioni ambientaliste

Imprenditori agricoli gravemente danneggiati da scorribande delle lepri a Brindisi

Il TAR ha sospeso la cattura controllata regolarmente autorizzata da Regione, Provincia e Comune

«La sospensione del provvedimento di cattura controllata delle lepri nel Parco Punta Salina della Contessa, ottenuta dalle associazioni per la protezione degli animali e ambientaliste, getta una luce grottesca sull’intera vicenda e vanifica gli sforzi fatti fino ad oggi per trovare soluzione ad una vera e propria vertenza ambientale ai danni dell’agricoltura brindisina.» E’ il commento del Presidente della Coldiretti di Brindisi, Salvatore Ripa, alla notizia della decisione del TAR di Lecce di sospendere il provvedimento di cattura delle lepri, richiesta inoltrata dalle associazioni per la protezione degli animali e ambientaliste.

La cattura delle lepri – regolarmente autorizzata da Regione, Provincia, Comune, INFS e INSPRA - doveva protrarsi per quattro giorni, a partire da oggi. Contrariamente a quanto inizialmente programmato, dunque, l’attività è stata bloccata.
«Si tratta di una situazione gravissima, considerato che l’impegno assunto dall’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari di destinare risorse per indennizzare i coltivatori danneggiati dalle lepri sarebbe scattato solo a seguito di regolare cattura degli animali. Nessuna volontà di attuare misure cruente contro le lepri – scandisce il Presidente Ripa – piuttosto l’obiettivo era quello di spostare la specie selvatica in altre aree preposte ad accogliere tali animali. Del resto è altrettanto paradossale continuare a chiamare Parco un’area che insiste a ridosso dei vari insediamenti industriali, come Enel, Enipower, Petrolchimico, che recenti analisi classificano ad alto rischio ambientale».

Per la Coldiretti di Brindisi la posizione delle associazioni ricorrenti è pretestuosa e, oltre ad arrecare danno ai produttori dell’area di Punta della Contessa, ormai impossibilitati a gestire la vorace presenza di diverse centinai di lepri, crea problemi anche agli stessi animali.
«E’ oltremodo anomalo che la fermezza emersa per il ‘caso lepri’ – continua Ripa – non sia stata manifestata dalle suddette associazioni in altre casi, di fatto clamorosamente assenti in occasione delle manifestazioni di protesta organizzate dalla Coldiretti davanti all’ENEL, al fine di tutelare imprenditori agricoli e consumatori dall’inquinamento».

Ancora una volta la vertenza torna sui tavoli istituzionali. Ancora una volta presumibilmente si conteranno i gravi danni causati dalle lepri. Ancora una volta gli imprenditori agricoli operanti nell’area del Parco Punta Salina della Contessa resteranno senza reddito e senza indennizzi.
In conclusione la Coldiretti di Brindisi preannuncia lo stato di agitazione e chiede alle Istituzioni Comunali, Provinciali e Regionali di intraprendere tutte le azioni atte a sbloccare immediatamente l’assurda vicenda.