28 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Piano di salvataggio per le banche inglesi

Gordon Brown: nuovo piano di salvataggio banche

L'annuncio mentre RbS dichiara buco di 28 miliardi di sterline

Il governo britannico ha annunciato un piano di aiuti per le grandi banche inglesi in difficoltà, volto a rafforzare la stabilità del sistema finanziario, accrescere fiducia e capacità di credito e sostenere il rilancio dell’economia. «Si tratta di un programma di aiuti temporaneo, basato sui prestiti piuttosto che sui contributi« secondo Gordon Brown, con lo scopo di rimettere in moto l’economia, e superare la riluttanza delle banche a rendere disponibile una maggiore liquidità sul mercato dei prestiti. Il piano da 400 miliardi di sterline attuato in ottobre non è bastato a rimettere in moto il mercato creditizio. Il nuovo piano prevede l’acquisto da parte dello Stato di azioni di quegli istituti bancari che sottoscrivono uno schema di assicurazione, potenzialmente illimitata contro perdite sulle loro attività. Dopo gli aiuti al sistema finanziario e i 37 miliardi di sterline iniettati nel sistema creditizio, il governo Brown intende fornire ampie garanzie per gli asset tossici del sistema finanziario, vitale nel sistema economico britannico.

Rete di salvataggio - Si tratta in sostanza di una sorta di seconda «rete di salvataggio», che preoccupa però gli osservatori, perché dimostra la gravità della situazione in cui versa il sistema bancario britannico e l’inefficacia delle politiche attuate dal governo di Brown fin’ora. In gioco c'è «la credibilità del governo», ammonisce spietato il Guardian, mentre sui giornali britannici affiorano già oggi le prime perplessità. Inoltre, come scrive il Guardian, se questo secondo «disperato» piano di salvataggio è stato studiato per riempire il vuoto, le garanzie praticamente illimitate che offre alle banche esporranno i contribuenti a milioni e milioni di sterline di rischio. Il governo spera comunque di ricreare la fiducia necessaria al rilancio dell’economia, fissando una soglia minima, sotto cui le banche sapranno di non poter cadere.

Buco da 28 miliardi per RBS - Il nuovo piano di intervento, ampiamente annunciato nei giorni scorsi, è stato reso noto mentre la Royal Bank of Scotland, una delle più importanti banche del paese, dichiarava un buco di 28 miliardi di dollari nel bilancio 2008. Il governo prevede un aumento della partecipazione in Rbs, che passerà dal 58% al 70%, attraverso la trasformazione delle azioni privilegiate in titoli ordinari. Si valuta inoltre la possibilità di investire 10 miliardi di sterline nella Northern Rock, controllata dallo Stato, per trasformarla in una banca che presta senza vincoli che stanno limitando la concessione di mutui e prestiti.

Quello che ancora non è chiaro è cosa dovranno dare in cambio al governo le banche che usufruiranno dell'assicurazione governativa. Molti addetti ai lavori poi sono dubbiosi che il piano riuscirà realmente a rimettere in moto il motore del credito. Il vero problema, sostengono in molti, è che gli investitori stranieri stanno spostando i loro capitali altrove

Sforzo corale internazionale - Gordon Brown auspica uno «sforzo corale internazionale» per sbloccare la crisi dei mercati. Il rischio più grande, ha spiegato al Financial Times il premier britannico, è «l’isolazionismo finanziario». Nell'Eurozona la BCE ha ridotto ulteriormente i tassi, come auspicato da tutti i governi per far ripartire l’economia dell’Eurozona ma resta da capire se la strategia del nuovo Presidente Obama, dopo le promesse fatte in campagna elettorale, prevede o meno la concertazione con la strategia europea, o se a prevalere saranno gli interessi nazionali.

e.v.