25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Chiusi a seguito della Ocm zucchero

Al via gli incontri per le riconversioni degli ex zuccherifici

Il prossimo 21 gennaio si inizia con gli zuccherifici delle Marche per proseguire il 23 con quelli dell’Emilia Romagna e successivamente con tutti gli altri

Dopo lo sciopero generale del comparto e l’incontro con il Ministro Zaia di fine dicembre sta per prendere il via il percorso di incontri per rendere operativi gli accordi sui progetti di riconversione dei 15 zuccherifici chiusi a seguito della Ocm zucchero.
Il prossimo 21 gennaio si inizia con gli zuccherifici delle Marche per proseguire il 23 con quelli dell’Emilia Romagna e successivamente con tutti gli altri.

Gli incontri si dovrebbero concludere entro i primi giorni di febbraio, in tempo utile per gestire il piano di ammortizzatori sociali convenuti con il Ministero del Lavoro utili a garantire il reddito dei lavoratori nella fase transitoria.
Interessati dai progetti di riconversione sono ben 15 Comuni, 12 Province, 8 Regioni e 10.000 lavoratori.

Gli incontri si sono resi necessari per cercare di superare gli ostacoli che si frappongono tra i progetti già condivisi e la loro cantierabilità.
«In diverse realtà» – ha dichiarato il Segretario nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli - «stiamo assistendo ad una querelle interna alle istituzioni locali che rischia di vanificare il lavoro sin qui svolto».

«In questo paese tutti si riempiono la bocca sulle soluzioni energetiche alternative, sull’ energia pulita e sull’innovazione» – ha continuato Mattioli – «ma quando ci si trova di fronte alla prova dei fatti, a progetti economicamente e socialmente sostenibili entrano in gioco meri interessi politici e di bottega. E’ così che il controverso rapporto tra politica e lavoro finisce ancora una volta per essere scaricato sui lavoratori ed impedisce uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile per il nostro paese».
«In attesa dell’esito degli incontri» – ha quindi concluso il Segretario nazionale della Flai-Cgil – «continueremo a sostenere le nostre ragioni, pronti ad attivare qualsiasi forma di protesta qualora si dovesse rendere necessario perché vengano finalmente garantiti i diritti dei lavoratori dello zucchero».