29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Val Basento

«Il Governo chiarisca sue intenzioni sulla centrale di stoccaggio gas»

Lo sostiene il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario

«Le dichiarazioni del ministro Scajola sugli approvvigionamenti di gas naturale aumentano le perplessità che già avevo sulla centrale di stoccaggio in Val Basento»: lo sostiene il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, che si è sempre chiesto (facendone oggetto anche di un'interrogazione parlamentare) quali siano stati i criteri seguiti dal ministero dell'Ambiente nel rilasciare parere favorevole per la trasformazione di alcuni pozzi dismessi situati nella località lucana.

Secondo Belisario la Commissione valutazione impatto ambientale del ministero dell'Ambiente, oltre a non aver consultato i sindaci del territorio interessato (che non sarebbero stati neppure informati del progetto integrale), non avrebbe nemmeno preso in considerazione gli impatti sul territorio, malgrado l'impianto di stoccaggio sia previsto al di fuori dell'area industriale della Val Basento in quanto in essa, secondo la società proponente, la Geogastock di Parma, sarebbero tuttora in corso lavori di bonifica.

«La centrale di compressione e trattamento - sottolinea l'esponente IdV - dovrebbe sorgere a ridosso di una centrale di distribuzione elettrica limitrofa alla centrale gas Ferrandina dell'Eni e vicino a dove dovrebbe sorgere una centrale termoelettrica alimentata a gas. La Commissione si è preoccupata di conoscere cosa accadrà con una simile concentrazione di fonti inquinanti in un territorio relativamente ristretto? Dell'impatto sulle componenti floro-faunistiche della zona, interessata peraltro da progetti di riqualificazione forestale?».

Il ministro, fa notare Belisario, dovrebbe sospendere l'iter autorizzativo per verificare la corrispondenza del progetto in questione alle norme nazionali e comunitarie. Soprattutto dovrebbe indicare quali sono «le ulteriori soluzioni che intende assumere a salvaguardia dell'ambiente, della salute pubblica e del territorio di una regione come la Basilicata che, pur mantenendo una forte vocazione agricola e turistica, viene trattata alla stregua di uno snodo energetico e di produzione di idrocarburi a livello nazionale e comunitario, con rischi gravissimi per l'ambiente e la salute dei cittadini. La Basilicata non diventerà mai la pattumiera d'Europa!».