29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Caos Alitalia

Natale a terra

Scioperi e assemblee spontanee bloccano Fiumicino alla vigilia delle feste natalizie

Sembra una storia senza fine. Nella vicenda Alitalia ad ogni notizia positiva se ne contrappone una negativa. Quotidianamente. Oggi si preannuncia una giornata tranquilla dopo le grandi difficoltà di ieri, a seguito della protesta e del blocco dell'attività degli addetti ai servizi di pista di Alitalia Airport.

Le cosiddette «tute verdi», addetti alla manutenzione degli aerei e i lavoratori del settore handling, ossia il personale che si occupa del carico e scarico dei bagagli hanno organizzato alcune assemblee spontanee causando disagi e rallentamenti all'aeroporto di Fiumicino con la cancellazione di molti voli.

Motivo della protesta sono i criteri di assunzione da parte di Cai. Oggi pomeriggio è prevista una riunione tra l'azienda e i rappresentanti sindacali presso la sede della compagnia aerea alla Magliana. Per i manifestanti, la nuova Alitalia non rispetta l'accordo del «nodo Letta» in materia di carichi familiari e anzianità. «Siamo preoccupati – ha dichiarato una «tuta verde» - ci risulta che Cai stia chiamando personale interinale, ma rimangono esclusi colleghi con numerosi anni di servizio e in possesso di numerose abilitazioni tecniche». «Mi sono ritrovato dal 15 dicembre in cassa integrazione – ha spiegato un altro manifestante - dopo 20 anni di anzianità e con a carico un familiare disabile. Sono quindi una delle teste tagliate: a 43 anni è difficile ritrovare lavoro, non so cosa mi aspetti, e in questo periodo di Natale questa situazione è pesante». Il coro è unanime: si chiede un pronto intervento del governo.

Ma l'esecutivo non sembra prestare orecchio alle lamentele. Il presidente della Commissione di garanzia Antonio Martone, ha segnalato al premier, al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e al prefetto di Roma che le assemblee di oggi potrebbero ledere il diritto alla mobilità «costituzionalmente tutelato». In una nota del presidente dell'Enac, Vito Riggio, si legge che le assemblee spontanee «potrebbero configurare l'interruzione di pubblico servizio». «Tale modo di agire da parte dei lavoratori – ha concluso Riggio - appare non conforme alle regole del settore del trasporto, soprattutto in un periodo di particolare movimento come quello pre-natalizio».

Intanto la parola «normalità» sembra ancora un miraggio per le centinaia di persone bloccate a Fiumicino in attesa prendere un volo o di sapere novità se potranno godersi le feste natalizie. La tensione dovuta alle estenuanti attese resta molto alta.

In molti hanno dormito e bivaccato nelle vie adiacenti l'aeroporto dopo l'esaurimento dei posti letto disponibili negli alberghi limitrofi. La polizia continua a presidiare l'area e la Protezione Civile ha gestito l'emergenza distribuendo coperte, pasti e bevande calde.

«Ma su Alitalia, il presidente del Consiglio non aveva assicurato che era tutto risolto? Non aveva riunito a cena il ‘gruppo di patrioti’, così come lui stesso li ha definiti, prima di annunciare che l’italianità era salva? Dov’erano ieri e dove sono oggi, costoro, con centinaia di voli cancellati e i passeggeri costretti a passare la notte in aeroporto?». Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture del governo ombra, Andrea Martella.

«E’ inaccettabile – ha aggiunto Martella – il disagio al quale sono sottoposti in queste ore centinaia di passeggeri, tra l’altro a ridosso delle partenze natalizie. Così come è inaccettabile l’incertezza nella quale sono costretti a vivere migliaia di lavoratori».

«I fatti, purtroppo – ha proseguito il deputato del PD –, dimostrano che avevamo ragione. La vicenda Alitalia è ancora lontana dall’essere conclusa e i nodi più delicati, tra cui la scelta del partner straniero, sono ancora lontani dall’essere sciolti».

«Vediamo adesso che farà Gianni Letta – ha concluso Martella –, a cui lo stesso ministro dei Trasporti, che in teoria dovrebbe occuparsi della materia, si appella».

«Caos negli aeroporti, centinaia di voli cancellati, passeggeri lasciati a se stessi in giornate cruciali e migliaia di lavoratori il cui futuro è messo a rischio. Ecco il regalo di Natale di Berlusconi agli italiani. E come per tutti i regali che si rispettano, il presidente del Consiglio voleva mantenere la sorpresa. E’ per questo che non ne ha parlato nel corso della conferenza stampa di fine anno». Lo ha dichiarato il portavoce del Pd, Andrea Orlando.

Buon Natale Cai.

A.Dra