26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Annata nera per il prodotto fiore all’occhiello dei Picentini

«Nocciolo: chiarezza sull’importazione indiscriminata del prodotto»

Coldiretti Salerno: «Dopo aver subito un calo produttivo per una virosi dovuta alle condizioni metereologiche, si aggiunge il danno ormai cronico delle importazioni senza controllo da paesi extraeuropei in particolar modo dalla Turchia»

Annata nera per il prodotto fiore all’occhiello dei Picentini. Dopo aver subito un calo produttivo per una virosi dovuta alle condizioni metereologiche, che hanno favorito l’attacco di insetti infestanti riducendo il processo di maturazione sino al 50%, si aggiunge il danno ormai cronico delle importazioni senza controllo da paesi extraeuropei in particolar modo dalla Turchia.

Importazioni che senza il rispetto delle regole, cui i nostri produttori sono sottoposti, sia dalle normative nazionali che dell’Unione Europea, la nocciola estera trova libero accesso sui nostri mercati a costi assolutamente competitivi ma con alto rischi di tossicità. Difatti, è stato rilevato un forte innalzamento della soglia ammessa di «aflatossine», micotossine prodotte da funghi che attaccano le piante e i prodotti alimentari, destando non poche perplessità in termini di sicurezza alimentare. È quantomai urgente ed opportuno il potenziamento dei controlli all’ingresso delle frontiere. Ciò al fine di garantire la sicurezza alimentare dei consumatori, ed assicurare, al tempo stesso, pari condizioni al nostro prodotto rispetto a quello di provenienza estera.

Giusto per citare qualche cifra la nocciola tonda di Giffoni Igp, eccellenza del territorio salernitano, è coltivata su oltre 3.000 ettari di terreno, l'areale di produzione comprende 12 Comuni; con 1.200 aziende di settore; 4.000 gli occupati, con punte di 10.000 addetti nel periodo di raccolta. La produzione è di circa 70.000 ql. annui , la produzione lorda vendibile è di circa 16 milioni di euro; con un valore complessivo dell'indotto pari a 40 milioni di euro. A tal fine Coldiretti ha allertato gli organi competenti, in primis l’Assessorato Provinciale dell’Agricoltura, a far si che il fenomeno possa essere arginato in maniera definitiva ed in tempi brevissimi.