20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Mercato italiano del credito al consumo

La Commissione approva l'impresa comune tra Sofinco e il Banco Popolare

La Commissione europea ha autorizzato, conformemente al regolamento UE sulle concentrazioni, la proposta di concentrazione delle società italiane Ducato e Agos in una nuova impresa comune che sarà controllata congiuntamente da Sofinco (Francia) e dal Banco Popolare (Italia)

La Commissione europea ha autorizzato, conformemente al regolamento UE sulle concentrazioni, la proposta di concentrazione delle società italiane Ducato e Agos in una nuova impresa comune che sarà controllata congiuntamente da Sofinco (Francia) e dal Banco Popolare (Italia). La Commissione ha concluso che l'operazione non ostacolerà in maniera significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (SEE) né in una parte sostanziale di esso.

Agos S.p.A. fornisce credito al consumo in Italia. E' una controllata di Sofinco S.A., una società francese specializzata in credito al consumo che, a sua volta, fa parte di Crédit Agricole S.A.. Ducato S.p.A. offre anch'essa credito al consumo in Italia ed è una controllata della banca italiana Banco Popolare Soc. Coop.

In base all'operazione proposta, Sofinco e Banco controlleranno congiuntamente la nuova impresa creata sulla base della concentrazione di Ducato e Agos. La nuova impresa fornirà una serie di prodotti di credito al consumo in Italia.

La Commissione ritiene che l'operazione proposta consoliderà la posizione della nuova impresa sul mercato del credito al consumo in Italia. Tuttavia, dall'esame della Commissione è risultato che ciò non avrebbe ripercussioni significative sul mercato italiano a causa delle quote di mercato relativamente esigue della nuova entità e della presenza di un certo numero di concorrenti rilevanti attivi sui mercati in questione.

La Commissione ha anche escluso che possano sorgere eventuali problemi dalle relazioni verticali tra le società madri e l'impresa comune o a causa di un eventuale coordinamento delle attività delle società madri tramite l'impresa comune data la relativa esiguità delle quote di mercato sui mercati in questione.

La Commissione conclude, pertanto, che l'operazione proposta non susciterà riserve sotto il profilo della concorrenza.