«Migliorato accordo sul clima, bocciata linea Sacconi su orario di lavoro»
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC
I voti di oggi in seno al Parlamento europeo segnano una doppia, netta, sconfitta per il governo Berlusconi e per le sue politiche. Si poteva fare di meglio e di più, specialmente sul pacchetto energia-ambiente, ma già su questo primo punto, sia l'accordo raggiunto nel Consiglio Europeo sia il voto del Parlamento europeo è molto diverso da quanto Berlusconi e il suo governo hanno cercato di far credere e chi, come il premier, si è a lungo preso gioco delle direttive europee 20+20+20 è uscito sconfitto.
E nonostante l'accordo raggiunto sconti comunque le forti pressioni lobbistiche delle varie Confindustrie, a partire da quella italiana, e gli egoismi nazionali di molti stati membri, il pacchetto approvato dal Parlamento va nella direzione di dare risposte innovative nel campo delle energie rinnovabili.
Particolarmente importante e positiva è invece la notizia del secco stop che subisce la richiesta del Consiglio Europeo di allungare a 65 ore settimanali l'orario di lavoro per i Paesi membri, una richiesta fortemente spinta dal governo italiano e dal ministro del Welfare Sacconi fin dall'insediamento del governo delle destre. Tale richiesta, che fa il paio con quella di detassare gli straordinari e con il tentativo di smantellare le difese e i diritti dei lavoratori nei luoghi di lavoro, è stata sonoramente bocciata, dal Parlamento europeo. Le sinistre, e il Prc-Se in testa, si sono battute con forza contro tale direttiva dimostrando una forte capacità di mobilitazione che oggi viene a frutto con l'importante voto del Parlamento europeo.
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