18 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Crisi Parmigiano

Al via il programma per il credito al Parmigiano

Un programma della Regione per rendere più facile il credito: potranno essere attivati finanziamenti per 50 milioni di euro. L'invito di Rabboni alle altre Istituzioni: «Affiancatevi alla Regione nel sostenere le aziende del settore»

Un pacchetto di misure per rendere più facile e conveniente l’accesso al credito dei produttori del settore lattiero –caseario e del Parmigiano Reggiano, alle prese con una perdurante , grave crisi di prezzo all’origine che tra il 2007 e il 2008 ha visto un calo del 10-12% e una diminuzione del reddito per unità lavorativa di oltre il 90%.

Lo prevede un programma, approvato dalla Giunta regionale, che stanziando 500 mila euro, per abbattere di un punto percentuale i tassi di interesse sui prestiti a breve termine, permetterà di attivare finanziamenti per 50 milioni di euro. Le aziende interessate potranno presentare domanda per il finanziamento già dal prossimo 18 dicembre, potendo contare anche su altre due opportunità: le garanzie attivate con capitali propri dai Confidi (comprensive di oltre 5 milioni di fondi regionali già trasferiti per la capitalizzazione) e i tassi di interesse inferiori a quelli di mercato che ogni organismo è in grado di offrire grazie a convenzioni con il sistema creditizio.

»Il comparto del Parmigiano Reggiano vive una grave difficoltà – ha spiegato oggi a Bologna presentando l’iniziativa l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - dovuta al fatto che questo formaggio di indiscussa qualità è pagato poco all’origine. Quest’anno la diminuzione è stata di due euro al chilogrammo, ma i consumatori non se ne sono accorti perché sugli scaffali il prezzo non è calato. In queste condizioni risulta diseconomico produrre. Molti allevatori sono in gravissima difficoltà anche perché quando va bene incassano un anno dopo aver anticipato tutte le spese di produzione. Il credito per costoro è la condizione stessa del fare. « «Ulteriori preoccupazioni - ha aggiunto Rabboni - arrivano ora dall'attuale fase recessiva e dall'aumento delle quote latte che produrrà una diminuzione del prezzo del latte».

«Questo bando – ha detto Alberto Rodighiero coordinatore regionale dei Consorzi Fidi – rappresenta la prima pietra di un’ iniziativa che potrà essere estesa anche ad altri settori, ad esempio l’ortofrutta, in cui il produttore deve anticipare le spese di esercizio.»

Cosa prevede il bando
Il bando per l’attivazione del Programma verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione il 17 dicembre e già dal 18 dicembre e fino al 31 gennaio 2009 le aziende interessate potranno presentare domanda alla propria Banca e al Confidi di appartenenza. Questi provvederanno direttamente all’istruttoria, alla concessione e alla liquidazione del contributo in conto interesse all’impresa beneficiaria utilizzando le risorse assegnate dalla Regione.
Potranno fare richiesta – per un prestito non superiore ai 100 mila euro - le aziende che allevano bovini da latte ed hanno una produzione dichiarata al Registro dei conferimenti del regime quote latte non inferiore a 100 tonnellate se ricadenti in zone svantaggiate e 350 per le altre zone.
I prestiti non potranno superare i 12 mesi e copriranno tutte le spese che l’imprenditore deve anticipare nel corso del ciclo produttivo fino alla vendita dei prodotti.
Il programma rientra tra i cosiddetti «aiuti de minimis», ovvero interventi a sostegno delle aziende che possono essere attivati direttamente, senza bisogno di notifica all’Unione europea, per il valore contenuto degli importi (non più di 7.500 euro ad azienda nel triennio).
Questo primo intervento regionale, con un contributo massimo di mille euro per azienda per abbattere il tasso di interesse, si colloca dunque ampiamente al di sotto di questa soglia e apre la strada ad altri analoghi interventi da parte di altri Enti. Rabboni non ha escluso che la Regione possa decidere di erogare ulteriori finanzianamenti nel triennio e ha comunque rivolto un invito alle altre Istituzioni emiliano-romagnole, affinchè «si affianchino a noi con altri piccoli contributi agli Agrifidi per ampliare la possibilità di intervento a favore delle aziende agricole.»

Gli altri interventi per il Parmigiano Reggiano: 36 milioni dal Piano regionale di sviluppo rurale per i caseifici. Le opportunita’ offerte da «Investiagricoltura»
Il provvedimento per l’abbattimento dei tassi interesse è solo uno di quelli previsti da parte della Regione Emilia-Romagna per far fronte alla grave crisi del comparto lattiero –caseario e del Parmigiano Reggiano. In particolare il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 prevede 36 milioni di Euro da destinare al settore lattiero – caseario per progetti, di filiera e singoli, per l’aggregazione dei caseifici e per progetti di valorizzazione commerciale anche all’estero. A favore delle aziende che partecipano al Piano Regionale di Sviluppo Rurale, la Regione ha attivato, a favore di quelle che risultano ammissibili, il Programma «Investiagricoltura» che prevede la concessione di prestiti a tassi vantaggiosi per coprire la parte di investimento che è richiesta all’azienda (di solito il PRSR copre il 40% dell’intervento e il restante 60% spetta all’azienda). Infine, per quelle aziende che, pur risultando ammissibili al finanziamento comunitario, non potranno ottenerlo per esaurimento dei fondi è prevista una possibilità alternativa: quella di ottenere un prestito a condizioni molto favorevoli ancora una vota grazie alle garanzie offerte dal sistema Agrifidi.

L’accordo Agrea-banche e il progetto «Crea»
Ad «Investiagricoltura «, che permette di sostenere gli investimenti aziendali anche per il Piano di riconversione bieticolo, e per le OCM del vino e dell’ ortofrutta, hanno a tutt’oggi aderito ben 14 Istituti di credito. I 100 milioni di euro, inizialmente messi a disposizione dalle tre Banche Tesoriere (Unicredit, Popolare dell’Emilia-Romagna, Popolare di Verona, San Giminiano e San Prospero) che avevano dato il via al Programma, sono stati in tal modo più che raddoppiati.
Tra le altre iniziative per il credito agricolo, vi è l’accordo tra Agrea (l’organismo pagatore per l’Emilia-Romagna) e gli Istituti di credito, che permette alle aziende di ottenere prestiti a breve (12 mesi) e medio termine (max 5 anni) quale anticipo del pagamento degli aiuti comunitari relativi al regime di Pagamento Unico. E ancora: il progetto «Crea» (credito assistito) realizzato dalla società Dinamica srl che ha permesso di costituire un servizio web ad uso degli operatori agricoli per il calcolo del proprio rating e confrontare il risultato con quello di imprese agricole simili.
Possono accedere al servizio, che è fruibile su internet all’indirizzo www.retecontabile-er , le aziende che si accreditano e ne fanno richiesta.