19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Natale 2008

Quali golosità arricchiranno le nostre tavole per il cenone natalizio?

Codici dispensa consigli su come leggere le etichette alimentari per evitare frodi

Il Natale è ormai alle porte e gli italiani già pensano ai prodotti che arricchiranno le nostre tavole in occasione del cenone natalizio. Particolare attenzione ai dolciumi tipici di queste festività. Dal panettone al pandoro, dal torrone agli amaretti. Saranno questi i prodotti più venduti, nonostante l’impennata dei prezzi che ha colpito il settore. Ed è per questo che bisogna stara attenti alla frodi.

Secondo il Decreto 22 luglio 2005, adottato congiuntamente dal Ministero delle Attività produttive e dal Ministero delle Politiche Agricole ed entrato in vigore il 29 gennaio 2006, possono chiamarsi «panettone» e «pandoro» soltanto i dolci natalizi che rispettano precise regole di produzione. I prodotti che invece non rispettano la legge possono essere venduti con denominazioni alternative quali: «dolce di Natale»; il disciplinare, infatti, fornisce precise regole riguardo la qualità degli ingredienti, il metodo di lavorazione e lievitazione.

Andando nel dettaglio il CODICI elargisce qualche consiglio su come leggere le etichette dei prodotti dolciari più acquistati durante il periodo natalizio; L’obiettivo del CODICI è quello di aiutare i consumatori a non cadere nelle frodi alimentari più comuni:
• Panettone: La denominazione «panettone» è riservata al prodotto dolciario da forno, ottenuto da fermentazione naturale e in cui devono essere usate solo uova fresche;
• Pandoro: Per il «pandoro», ottenuto sempre per fermentazione naturale, occorre specificamente farina di frumento e burro in quantità non inferiore al 20 %;
• Amaretti: Per gli amaretti devono essere utilizzate mandorle di albicocca, le cosiddette armelline, albume d’uovo e zucchero;
• Torrone: è necessario che sull’etichetta del torrone la frutta secca compaia tra i primi posti e solo dopo seguito dagli altri ingredienti.

«Per legge è proibito qualsiasi tipo di marketing che possa ingannare il consumatore – dichiara la Dott.ssa Valentina Coppola, Esperta Agroalimentare CODICI-. Pertanto, i prodotti allineati al disciplinare devono essere disposti sugli scaffali con una divisione evidente rispetto a quelli che non vi si attengono . Laddove questo non si verifichi, preghiamo i consumatori di segnalare questa mancanza negli stessi punti vendita o alle associazioni dei consumatori.