28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Precisazioni del Ministero

Consumo di latte crudo e rischi collegati

In merito alle notizie pubblicate oggi da organi di stampa sul rischio collegato al consumo di latte crudo distribuito direttamente al consumatore attraverso erogatori automatici situati presso gli allevamenti

In merito alle notizie pubblicate oggi da organi di stampa sul rischio collegato al consumo di latte crudo distribuito direttamente al consumatore attraverso erogatori automatici situati presso gli allevamenti, si precisa che il Ministero ha predisposto, con la collaborazione delle Regioni e Province Autonome, un documento approvato in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano con Intesa del 25 gennaio 2007.

Tale testo costituisce una linea guida per le Regioni in quanto fornisce indicazioni circa le procedure di registrazione delle Aziende destinate alla produzione di latte crudo, le modalità di controllo ufficiale e le procedure di autocontrollo che gli stessi allevatori devono mettere in vigore per garantire un prodotto sicuro. L’Intesa prevede in particolare che ai fini delle prevenzione delle infezioni da Escherichia coli verocitotossici l’azienda di produzione che intende commercializzare latte crudo dovrà effettuare controlli analitici in allevamento, sulle feci e sul latte, volti ad escludere eventuali positività da questo tipo di agente patogeno ed escludere dalla produzione di latte crudo i soggetti portatori.

I controlli sugli animali produttori sono stati inclusi poiché il controllo del prodotto finito, da solo, non garantisce una riduzione significativa del rischio per il consumatore per la bassa prevalenza ed il carattere sporadico della contaminazione, dovuti ad escrezione fecale intermittente da parte degli animali positivi ed alla episodicità della contaminazione del latte durante la mungitura.

Pertanto come suddetto l’Intesa ha previsto l’esclusione dalla produzione di latte crudo degli animali portatori del suddetto agente patogeno.
La problematica è stata portata all’esame del Consiglio Superiore di Sanità che si è già riunito lo scorso 19 novembre. Lo stesso Consiglio si riunirà il prossimo 18 dicembre e in quella sede verranno fissate ulteriori misure a tutela della salute pubblica ad informazione dei consumatori