20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Sulle tavole più qualità e “made in Italy”

Natale: la crisi non colpisce il vino

La CIA evidenzia una crescita dei consumi, in valore, del 3,5 per cento, e, in quantità, del 2,2 per cento. Gli acquisti sempre più rivolti alla produzione a denominazione d’origine. I “rossi” battono i “bianchi”. Bene i “biologici”

A Natale il vino «made in Italy» dribbla la crisi. Si stapperanno più di 80 milioni di bottiglie, il 94 per cento di produzione nazionale, con un aumento, in valore, del 3,5 per cento rispetto al 2007. A vincere sarà la qualità e soprattutto le denominazioni di origine che cresceranno, in quantità, del 2,2 per cento. A segnalarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale si conferma l’andamento al rialzo dei consumi delle produzioni «etichettate», mentre risultano in flessione (meno 3,6 per cento) per i vini sfusi.

I «rossi» ancora una volta saranno preferiti ai «bianchi», con un rapporto di 4 su 5. Una tendenza, questa, che si consolida -afferma la Cia- proprio nel periodo invernale e che durante le feste natalizie aggiunge il suo apice.
Sulle tavole di Natale, quindi, non mancherà un buon bicchiere di vino. La scelta degli italiani -sottolinea la Cia- sarà rivolta soprattutto alle produzioni a denominazione d’origine, i cui prezzi si sono mantenuti, tranne qualche eccezione, pressoché stabili rispetto alle feste dell’anno passato. Dunque, spazio ai 316 Doc, ai 120 Igt e ai 41 Docg, che rappresentano più del 65 per cento della produzione nazionale.

Così anche gli acquisti di vino da parte dei nostri connazionali -rileva la Cia- si fanno più attenti e l’occhio è rivolto alla qualità. Non si compra più vino tanto per bere. Ma si acquistano bottiglie di marca che racchiudono particolari caratteristiche. Pertanto, un acquisto mirato dove si riscontra un vero exploit per il «classico».
Non solo. Anche tra i regali natalizi il vino -ricorda la Cia- è uno dei più gettonati. Nell’85 per cento dei «pacchi-dono» c’è una o più bottiglie di vino a denominazione d’origine.

Gli acquisti di vino -sostiene la Cia- verranno spartiti tra supermercati (dove si trovano bottiglie «etichettate» per tutti i gusti e prezzi) ed enoteche, che riescono a mantenere, pur con qualche difficoltà, un soddisfacente trend.
Da registrare, infine, un deciso aumento dei vini «biologici» che conquistano -conclude la Cia- spazi sempre più consistenti di mercato. Per quest’anno si prevede una crescita delle vendite pari al 6,5 per cento rispetto alle feste natalizie del 2007.