CAI non vola a dicembre
L'Enac conferma che non è stata fissata nessuna data per lo start up del vettore e che quindi non è ancora in agenda la sua attività di monitoraggio e verifica
Promesse e smentite. Blocchi e nuove accelerazioni. Ormai la vicenda Alitalia ha acquistato tutte le prerogative della classica commedia all'agrodolce del neo realismo italiano. Anche stavolta dopo l'annuncio in pompa magna del «sì» definitivo all'acquisto da parte della cordata italiana degli imprenditori, si apprende dall'Ente nazionale per l'aviazione civile che «Cai non riuscirà a partire il primo dicembre prossimo come precedentemente preventivato».
Insomma ad ogni buona notizia corrisponde una negativa che in parte smentisce la prima. E se poi se vuole esaminare il lato più politico si può notare come la «colpa» non sia mai del governo che troppo frettolosamente declama i suoi successi. Anche questa volta il premier potrà dire che le ragioni delle difficoltà sono e saranno dell'eredità dei passati governi. Tradotto in altri termini, Berlusconi potrà addossare la responsabilità sul commissario straordinario Augusto Fantozzi ossia un ex ministro per il Commercio con l'Estero del primo governo Prodi.
Così mentre l'Alitalia continuerà ad operare a singhiozzo, l'Enac conferma che non è stata fissata nessuna data per lo start up del vettore e che quindi non è ancora in agenda la sua attività di monitoraggio e verifica.
In effetti la Cai ha ottenuto le licenze per il trasporto pubblico di passeggeri e il certificato di operatore aereo ma la liberatoria a tali licenze arriverà solo con l'evidenza dell'effettiva disponibilità delle risorse finanziare necessarie per l'operazione. Alla natura meramente amministrativa e tecnica delle difficoltà di emissione va aggiunta anche la mancanza della documentazione relativa al passaggio di proprietà degli aeromobili tra Alitalia e Cai.
Dal comunicato stampa dell'Enac si legge che l'ente «continua a mantenere alta la vigilanza non solo sugli aspetti relativi alla transizione, ma anche sulla tutela del passeggero, affinché in questo periodo continui ad essere garantito il diritto dei cittadini alla mobilità».
Un ulteriore motivo del ritardo con cui avverrà il passaggio di consegne ai nuovi proprietari sta nel mancato arrivo del parere dell'Antitrust sia italiano, sia europeo. Antonio Catricalà, presidente dell'Authority per la concorrenza ha spiegato che il ritardo è dovuto al fatto che Meridiana ha chiesto di poter vedere le carte del dossier di acquisto. «Da lunedì in poi - ha aggiunto Catricalà - potremo chiudere. Ogni giorno è buono».
A.Dra
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