26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Raggiunto il 2,7% rispetto al 3,5% di ottobre

«Ennesimo calo del tasso di inflazione»

Per la Federconsumatori si tratta di un dato estremamente preoccupante, dal momento che a determinarlo è crollo dei consumi e del potere di acquisto delle famiglie nel nostro Paese

È di oggi la notizia dell’Istat dell’ennesimo calo del tasso di inflazione, che ha raggiunto il 2,7% rispetto al 3,5% di ottobre.
Si tratta di un dato estremamente preoccupante, dal momento che a determinarlo è crollo dei consumi e del potere di acquisto delle famiglie nel nostro Paese.

Di fronte a ciò il Governo crede, illusoriamente, di poter affidare il rilancio dei consumi e dell’economia ad una manovra finanziaria che noi consideriamo del tutto insufficiente, a partire dalla cosiddetta Social Card, che, a nostro parere è ispirata dallo stesso spirito missionario che anima le dame di San Vincenzo, la cui carità, al contrario, è però basata sull’anonimato.

Anche se integrata da questo ulteriore bonus, secondo il Governo, le famiglie più disagiate potranno davvero rilanciare il proprio potere di acquisto grazie questo irrisorio contributo?
Mentre in Italia il Governo ed il Ministro dell’Economia si ostinano a fronteggiare la crisi con la semplice elemosina, senza «riaprire» la finanziaria per inserire dei provvedimenti concreti capaci di restituire finalmente potere di acquisto alle famiglie, in America, che è ancora più indebitata dell’Italia, Bush ed Obama varano un piano straordinario da 500 miliardi di dollari per creare 2,5 milioni di posto di lavoro, in Inghilterra Gordon Brown abbatte l’Iva di 3,5 punti percentuali, in Francia ed in Germania si adottano politiche economiche straordinarie.

Ci sarebbe invece bisogno, anche in Italia, di manovre strutturate, più adeguate ai reali bisogni delle famiglie, messe in difficoltà dalla crisi finanziaria.
Adusbef e Federconsumatori invitano ancora una volta il Governo ad affrontare con coraggio la gravissima crisi, adottando provvedimenti economici straordinari:
- prima di tutto con la detassazione delle tredicesime;
- con un bonus fiscale di 1.500 euro sui redditi sotto i 25.000 euro;
- con un abbattimento dell’Iva di 3,5 punti per un biennio;
- con maggiori investimenti nelle infrastrutture e nella ricerca.
È infatti da miopi elargire ancora 20 miliardi di Euro alle banche, e stanziare invece meno di 4 miliardi alle imprese ed alle famiglie, che ne hanno davvero bisogno, dal momento che il loro potere di acquisto si è ridotto di 1.800 euro solo nel 2008.