«Occorrono interventi immediati a livello nazionale ed europeo»
Per l'Adoc, in vista della fine dell'anno, occorre intervenire per salvare, anche in parte, i redditi delle famiglie, ad esempio detassando la tredicesima
Il Pil, secondo i dati Istat, registra un nuovo calo, nel caso specifico dello 0,5%, per il secondo trimestre consecutivo. Che si traduce in recessione tecnica, una situazione per cui l'Adoc lancia l'allarme da due anni.
«Sono mesi che affermiamo che l'economia italiana è in recessione, ma il nostro allarme è rimasto inascoltato - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - e adesso ci troviamo in una situazione molto grave, trascinati dentro anche da una politica economica europea timorosa, e da cui è complicato uscirne. Se non con interventi concreti e immediati da realizzare a livello europeo e nazionale.
La Bce deve operare un nuovo taglio dei tassi, l'ultimo effettuato è insufficiente e il costo del mutuo deve essere agganciato al costo effettivo del denaro e non all'Euribor a 6 mesi, in modo da dare ossigeno alle famiglie con mutuo a tasso variabile. Famiglie che hanno ridotto la loro spesa del 2-3% nell'ultimo anno, dato che a causa dei forti rincari hanno dovuto sopportare un maggior esborso di 1700 euro. Sono stati erosi i redditi e la capacità di risparmio dei ceti medi e gli strati più poveri della società versano in una situazione ancor più complicata. Non c'è più possibilità di accedere a beni secondari e c'è il rischio che l'impossibilità si estenda anche a quelli primari, in particolare alimentari e energia. Con enormi difficoltà per l'industria italiana, soprattutto nel settore auto, abbigliamento, calzature, pelli, argenteria e oreficeria. Un grave danno a tutta l'economia trainante. Che continua ad annaspare, rimanendo difficile l'accesso al credito.»
Per l'Adoc, in vista della fine dell'anno, occorre intervenire per salvare, anche in parte, i redditi delle famiglie, ad esempio detassando la tredicesima.
«Su una tredicesima media di 1400 euro, circa l'85% se ne andrà per pagare la rata del mutuo, le bollette di luce e gas, l«Rc Auto e le spese natalizie - continua Pileri - oltre alle spese per la benzina e le altre scadenze mensili. Un salasso per le famiglie italiane, che praticamente l'hanno già spesa prima di incassarla e che oggi più che mai fanno affidamento sul surplus di stipendio per fronteggiare la crisi. Un surplus che riteniamo debba essere detassato, in modo da fornire un minimo ritorno economico. Con quest'intervento, infatti, le famiglie avrebbero a disposizione, in media, 300 euro in più. Di cui il 60% sarebbe dedicato agli acquisti e ai regali, mentre più di un terzo andrebbe a coprire i debiti accumulati durante l'anno. In media 15mila euro per famiglia.»
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