«Anch'io non invitata, il governo non ci divida»
«Dobbiamo fare uno sforzo tutti, compreso il governo, per tenere al tavolo anche la prima sigla italiana»
«Martedì sera stavo guardando Ballarò quando la mia addetta stampa mi ha segnalato le agenzie che davano notizia di Bonanni e Angeletti che erano usciti da Palazzo Graziolì dopo un vertice con Berlusconi. Allora ho preso il telefono e chiamato Palazzo Chigi. Alla fine ho parlato col presidente del Consiglio che mi ha rassicurato: «Signora non c`è stata nessuna intenzione di escluderla. Ci sarà un incontro anche con lei nei prossimi giorni, dopo il G20 di Washington«».
II racconto di Renata Polverini, segretario generale dell`Ugl, conferma indirettamente, se ancora ce ne fosse bisogno, che da Berlusconi i leader di Cisl e Uil ci sono andati, nonostante i due abbiano smentito. Ma Polverina, a differenza del segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, non se la prende con Bonanni e Angeletti.
Però avverte il governo: «Sarebbe sbagliato puntare a dividere il sindacato». Un avvertimento che arriva da una sigla, l`Ugl, vicina al centrodestra. Polverini, come già ha fatto altre volte, tenterà di mediare tra le confederazioni. E così a Epifani fa osservare che «incontri informali ci sono sempre stati e ci saranno sempre.
Durante il governo Prodi quanti se ne sono fatti senza che noi per esempio fossimo chiamati?
Incontri separati possono anche servire. Solo che dice Polverini bacchettando ancora il governo - se sono riservati bisogna far di tutto per mantenerli tali. Altrimenti poi succede tutto quello che stiamo vedendo». Accuse reciproche, polemiche e un sindacato sempre più diviso. «E invece - continua Polverini - noi avremmo il dovere di tenere uniti i lavoratori, che sono i più deboli, soprattutto in un momento di crisi economica».
Il segretario dell`Ugl, che ha parlato al telefono con lo stesso Epifani, non vuole prendere le parti dell`uno o dell`altro: «Mi dispiace per questa frattura nel sindacato e spero solo si tratti di un momento di eccessivo nervosismo».
Polverini non crede che ci sia un disegno preordinato per escludere la Cgil però «dobbiamo fare uno sforzo tutti, compreso il governo, per tenere al tavolo
anche il primo sindacato italiano».