Le scelte progettuali di Confagricoltura
Dal Piemonte sono intervenuti i presidenti e i direttori delle sei Unioni provinciali e della Federazione regionale
Si sono svolti nel Centro Congressi dell’Hotel Sheraton di Padova, dal 29 al 31 ottobre, i lavori della Conferenza programmatica di Confagricoltura, con la partecipazione di oltre 250 responsabili delle strutture territoriali. Dal Piemonte sono intervenuti i presidenti e i direttori delle sei Unioni provinciali e della Federazione regionale. Alla Conferenza, che si è aperta con l’intervento del presidente Federico Vecchioni e la relazione del direttore generale Vito Bianco, ha preso parte, giovedì 30 ottobre, il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia.
L’obiettivo dell’incontro era quello di definire strategie condivise, per supportare le imprese associate in questo difficile momento congiunturale e di rinnovamento delle politiche comunitarie, anche alla luce dell’impatto della globalizzazione. «L’intento di Confagricoltura – ha sottolineato il presidente Vecchioni - è di rappresentare e tutelare in tutte le sedi l’agricoltura che produce. Siamo un’organizzazione che vuole essere al fianco degli imprenditori come ‘sindacato di progetto’, che non intende sostituirsi ai produttori, bensì individuare opportunità e concretizzare prospettive. Un’organizzazione che lavora per un futuro in cui gli agricoltori siano protagonisti e non strumenti nelle mani di chi intende appropriarsi di una parte del loro reddito».
Di rimando, il presidente di Confagricoltura Piemonte, Ezio Veggia, prendendo la parola nel corso del dibattito, ha auspicato che Confagricoltura «sappia rappresentare efficacemente, ai vari livelli territoriali, gli interessi economici delle imprese associate, colmando i più vistosi divari che contraddistinguono le sue articolazioni sul territorio, in una logica di sistema capace di stemperare le pur inevitabili differenze. Solo così, Confagricoltura potrà garantirsi un ruolo di autentico sindacato di impresa, non contaminato da malintese vocazioni sociali, ma preoccupato unicamente di assicurare – ha aggiunto Veggia - una presenza di imprese competitive, che generano reddito e occupazione e producono per il mercato nazionale e internazionale». Nel tirare le fila del serrato dibattito, che ha registrato più di cinquanta interventi, il presidente Vecchioni ha rimarcato la natura di «soggetto politico» di Confagricoltura, consapevole di rappresentare venti milioni di giornate di lavoro, pari al 66 per cento del lavoro dipendente in agricoltura.
«Questa è l’immagine reale dell’agricoltura – ha osservato – al di là delle favole dei cantastorie, questo è il vero spartiacque tra l’impresa e la politica sociale e le iniziative extragricole». Vecchioni ha poi rilevato come a Padova sia emersa l’esigenza di coinvolgere sempre più gli associati, di riportare l’attenzione sui temi fondanti da cui scaturiscono le azioni, spiegando le strategie del progetto politico di Confagricoltura, dal quale discendono proposte tecniche e operative. In questo quadro, obiettivo importante e immediato è quello di ampliare la collaborazione con la grande distribuzione organizzata, favorendo l’incontro tra domanda e offerta. In proposito, sono state annunciate intese in via di perfezionamento con Conad e con Esselunga, al fine di assicurare una presenza sempre più incisiva dei produttori agricoli nella distribuzione organizzata, nell’ambito di «filiere leggere», cioè alleggerite da costi e oneri, a beneficio di tutti, compreso il consumatore finale. «Rappresentiamo – ha concluso il presidente di Confagricoltura – l’agricoltura che produce, che dà occupazione, che si muove con oculatezza e determinazione. Il confronto con il mondo politico non può che partire dalla considerazione di questa realtà imprenditoriale».
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